Tropea: Santa Maria dell'Isola
3 settembre 2017
Tropea: Santa Maria dell'Isola

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Le Monde: «Calabria povera, bella e sconvolgente»


Riportiamo, qui di seguito, l’articolo sulla Calabria pubblicato nei giorni scorsi dal quotidiano «Le Monde»

I turisti scoprono il suo patrimonio, le sue spiagge sublimi, la sua cucina divina. Ma questa regione diseredata dell’Italia meridionale, dove regna la possente mafia ‘Ndrangheta, rimane genuina e fuori dal tempo. Le immagini di Simone Donati lo testimoniano.

A poco a poco, la Calabria sta diventando alla moda. Le località balneari sublimi di Tropea e Scilla, le affascinanti vedute dello Stretto di Messina e Reggio offerte dal mare della regione italiana più meridionale iniziano attirare i turisti, nonostante la cattiva reputazione.

Il New York Times ne ha fatto, pochi mesi fa, uno dei suoi 52 luoghi del mondo da visitare nel 2017. Infatti, con il suo inestimabile e sconosciuto patrimonio archeologico, la sua deliziosa cucina e le sue spiagge paradisiache, tutte a prezzi moderati, la Calabria non manca di offerte seducenti.

Ma il paese visitato dal fotografo fiorentino Simone Donati è piuttosto diverso. «Quando si parla di Calabria, si tratta solo di storie di criminalità o di turismo», dice, «ma io volevo proprio andare oltre. Per allontanarmi dalla pista battuta e superare le apparenze, è bastato percorrere qualche chilometro nell’entroterra. Questo passo necessario è il punto di partenza del suo lavoro sui confini meridionali dell’Italia, dal titolo Non c’è niente qui.
Jérôme Gautheret, corrispondente da Roma

La Calabre, pauvre, belle, nonchalante

Les touristes découvrent son patrimoine, ses plages sublimes, sa cuisine divine. Mais cette région déshéritée du sud de l’Italie, où règne la puissante mafia ’Ndrangheta, demeure rustique et hors du temps. Les clichés de Simone Donati en témoignent.

Peu à peu, la Calabre est en train de devenir à la mode. Des sublimes stations balnéaires de Tropea et Scilla au fascinant point de vue sur le détroit de Messine qu’offre le bord de mer de Reggio, cette région de l’extrême sud italien commence à attirer les touristes, en dépit de sa réputation sulfureuse. Le New York Times lui-même en a fait, il y a quelques mois, un de ses 52 lieux du monde à visiter en 2017.

De fait, avec son patrimoine archéologique inestimable et méconnu, sa cuisine succulente et ses plages paradisiaques – le tout à prix modique –, la Calabre ne manque pas d’offres séduisantes. Mais le pays que donne à voir le photographe florentin Simone Donati est tout autre. «Quand on parle de la Calabre, ce n’est qu’à propos d’histoires de criminalité, ou de tourisme, commence-t-il. Justement, je voulais aller au-delà de ça.» Pour sortir des sentiers battus et dépasser les apparences, il suffisait de faire quelques kilomètres à l’intérieur des terres. Ce pas de côté nécessaire est le point de départ de son travail aux confins méridionaux de l’Italie, intitulé «There’s Nothing Here».
Par Jérôme Gautheret Rome, correspondant
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