La fine dell’anno vedrà in Italia, dopo quella di ottobre, un’altra pioggia di stelle Draconidi. Il picco sarà in realtà la notte tra il 30 e 31 ma non è da escludere che si possa esprimere qualche desiderio anche la notte successiva, quando saluteremo il 2018.
Le Draconidi (dette anche Giacobinidi), famose per illuminare il cielo di ottobre, sono residui della cometa 21P / Giacobini-Zinner, vengono ricordate per i loro bolidi splendidi e molto imprevedibili del decimo mese dell’anno.
Meno nota è invece la corrente di dicembre, di cui si parla molto poco, sicuramente perché individuata recentemente e forse perché “oscurata” dalle Geminidi e spesso anche dalle Ursidi, che però quest’anno non erano attese con molto fervore a causa del picco in coincidenza con la luna piena (22 dicembre).
Come spiega l’Uai, lo sciame fu scoperto dalla Sezione Meteore olandese (DMS) nel 1992 e confermato nel 1995, ed è ancora tutto da studiare. Non si conoscono infatti molto dettagli, ma si sa che dovremmo guardare, come a ottobre, in direzione della costellazione del Drago.
In questo 2018 il radiante sarà visibile per tutta la notte, e raggiungerà la massima altezza sull’orizzonte prima dell’alba. Il picco è previsto la notte prima di Capodanno, tra il 30 e il 31, e sarà particolarmente favorevole all’osservazione perché la Luna sarà a meno del 50% di visibilità e comunque il maggior numero delle meteore è atteso nelle ore notturne (nella mappa il cielo del 31 dicembre alle 2 circa). (Fonte Greenme)