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20 luglio 2018

News

Ad Africo Antico la prima giornata di «Gente in Aspromonte», per una nuova narrazione della Calabria


E’ ad Africo antico nel cuore dell’Aspromonte, la splendida montagna selvaggia e incontaminata della Calabria che, alta, affaccia sul Mediterraneo, luogo di straordinaria bellezza, primordiale, protetta nel suo Parco Nazionale, che ha preso il via Gente in Aspromonte, la tre giorni voluta dalla Giunta Regionale per offrire una nuova narrazione della Calabria.

Nel recuperato rifugio Carrà, poca distanza dalle rovine del vecchio paese abbandonato che ancora si erge nel silenzio, immerse in un paesaggio poderoso, le riflessioni, a più voci, su più registri e tematiche, sui cambiamenti in atto, le direzioni, i risultati positivi di una regione e della sua guida politica e amministrativa, su tutto quanto sta emergendo nel campo della letteratura, del cinema e del giornalismo.

Un confronto aperto, come lo spazio di discussione delimitato solo da un querceto, a chi voglia portare il proprio contributo intellettuale e di esperienza, che assume il simbolo, la sua suggestione, nella sua intestazione, del titolo del libro del grande Corrado Alvaro, tra gli autori ed intellettuali più importanti dell’Italia.

Una Calabria, dunque, raccontata, ma della quale, ancora, sentire parlare attraverso le voci di quanti, scrittori, registi, giornalisti, tra gli altri, cogliendone percezioni, immagini, suoni, possono offrire stimoli, pensiero, così come testimonianze di una realtà che sta cambiando, che cambia.

Tanto, in un momento in cui la regione, che ha portato il retaggio negativo di stereotipi, pregiudizi che sono da scontare, registra un nuovo risveglio nella sua letteratura, una rinnovata vivacità culturale, un nuovo posizionamento nell’attenzione dei media nazionali ed esteri, ad esempio in merito ad una delle sue migliori risorse e potenzialità, l’essere meta di turismo, meglio, turismi, scoperta o ri-scoperta della quale molto si sta scrivendo.

Cinque, i workshop in programma per l’iniziativa che si chiuderà nella mattina di sabato 21 luglio con un intervento del presidente della Regione Mario Oliverio: quelli odierni su Scrittori calabresi e la Calabria raccontata e su Il ruolo dell’editoria calabrese; La Calabria nel cinema e Il ruolo della Film Commission di venerdì 20 luglio; La Calabria nell’informazione che chiuderà sabato 21 luglio.

A dare avvio alla serie di incontri, per la Regione, presenti il vicepresidente Francesco Russo e l’assessore Franco Rossi, ancora il consigliere regionale Sebi Romeo, è stata l’assessore alla Cultura Maria Francesca Corigliano, dopo i saluti del sindaco di Africo Francesco Bruzzaniti, del presidente del Parco dell’Aspromonte Giuseppe Bombino, rappresentanti delle due istituzioni che hanno dato collaborazione a Gente in Aspromonte ed ancora dei sindaci di Bova, Santo Casile e di Roghudi, Pierpaolo Zavettieri.

«Oggi siamo tutti gente in Aspromonte, ognuno con il proprio punto di vista, maturato all’interno o all’esterno della Calabria, ma disposti ad accogliere la posizione dell’altro, nel confronto. Siamo ad Africo», ha detto la Corigliano, «luogo simbolico, che nella nostra intenzione è oggi crocevia del pensiero meridiano, in cui ripensare consapevolezze e visioni. Non ci sentiamo avviliti dalla tendenza a rappresentare in senso negativo la Calabria, assecondando pregiudizi. Siamo convinti che, per sconfiggerli, le ragioni debbano essere trovate all’interno, in noi. Ecco dunque il confronto, la sua necessita’. Siamo un popolo abituato a subire, abbiamo cicatrici come quella dell’emigrazione, portiamo il marchio della ‘ndrangheta. Occorre reagire e riappropriarsi della nostra vera identità’».

«C’è un Calabria nuova e da raccontare», ha proseguito la delegata regionale alla cultura. «In questa direzione va la visione del presidente Oliverio, che sta portando risultati. Ci sono state accelerazioni, parlano fatti e scelte. La Calabria ha imboccato la strada del progresso e della crescita puntando su turismo, cultura, infrastrutture, sul non lasciare nessuno indietro sulla strada dei saperi, attraverso una attenzione concreta alle università ed ai giovani che in esse si formano».

«La Calabria», ha detto ancora l’assessore Corigliano, «va vista come oggetto di un amore possibile da restituire non ai calabresi ma al mondo, come terra di pensiero, di azione, terra di uomini e donne onesti e capaci che vanno incontrati con sguardo libero. Per questo, la valorizzazione della storia, delle storie. Ma anche la visione ed una azione come quella del presidente Oliverio- ha sottolineato- che è culturale, di chi recupera i borghi affinché non diventino non luoghi, di chi ha investito sui porti, recuperandone anche il significato di crocevia di cultura. È la regione che pensa alle biblioteche, che vuole sollecitare spirito critico nei giovani. È una Calabria rinnovata che investe sui beni culturali, che ha risultati inediti nel turismo».

«Continueremo ad investire», ha concluso, «perché ci possa essere, da parte dei calabresi, la piena consapevolezza della propria identità perché mai più un calabrese debba vergognarsi di esserlo, come troppe volte successo. Questo l’obiettivo. Maturiamo una forte identità e rendiamo la Calabria degna di essere guardata con gli occhi giusti.

Il tema della narrazione, secondo il vicepresidente Russo, viene fuori in maniera pressante, non solo in Calabria, tanto da venire segnalata l’esigenza di una nuova narrazione in Europa. Questo incontro, l’esigenza di vederci è una sperimentazione lontana dagli incontri paludati: é un fatto particolarmente importante lo stare insieme, in questo spazio, lettori, scrittori, editori, la Regione. La letteratura sulla Calabria parla oggi una lingua importante, il romanzo che viene dalla Calabria si colloca a confronto di quello che viene da tutto il bacino del Mediterraneo, dai suoi tanti autori; una struttura nuova che permette di leggere più che come in un saggio. La presenza oggi è importante come l’occasione che ha fornito tantissimi spunti, dai quali cercheremo di prendere più che possibile.

Ampia, nella giornata, la discussione che, ruotando attorno ai temi scelti ha prevalentemente posto la questione se ci siano le condizioni, i fatti, dunque, per raccontare, in maniera differente, la Calabria e se questa nuova narrazione possa servire a superare i pregiudizi, di cui l’Aspromonte stesso è metafora. Una discussione avviata e non conclusa poiché pronta da accogliere ulteriori contributi, critica, vera, proficua, densa di proposte che ha quale primo dato evidenziato l’interessante stagione della letteratura calabrese, un intreccio felice di linguaggi, le molte voci che raccontano, buoni libri.

Su questo, le riflessioni approfondite, gli apporti di Mimmo Gangemi, Anna Rosa Macrì, Maria Franco, Gianfrancesco Turano; Giuseppe Aloe; Carlo Macrì, Cataldo Perri, Santo Gioffre’, Walter Pellegrino, Paride Leporace, Filippo Veltri, Domenico Darà, Vincenzo De Angelis, Armando Vitale, Ettore Castagna, Nicola Fiorita, Alfredo Sprovieri, Olimpio Talarico, Franco Arcidiaco, Luigi Franco, Felice Foresta.

Una discussione importante avviata e non conclusa, critica, sentita, proficua, densa di proposte che ha tuttavia quale primo dato evidenziato una stagione interessante della letteratura calabrese, che può contribuire, appunto, alla “nuova narrazione, semi piantati per un pensiero che possa essere alimentato, consolidato. (Comunicato stampa Portale Regione Calabria)


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