Le guardie ecozoofile di «Fare Ambiente Catanzaro» coordinate dal responsabile provinciale, Paolo Ottocalli, nel corso dei servizi previsti nella prevenzione e repressione dei reati per la tutela dell’ambiente e la protezione degli animali, su segnalazione di un privato cittadino hanno recuperato, in territorio di Maida, un allocco ferito e, con la collaborazione del WWF Catanzaro nella persona di Saverio Feudale, hanno fatto da staffetta affinché il volatile venisse trasportato al Cras di Catanzaro, per le successive cure.
«L’allocco o Strix aluco», precisa Giuseppe Angelini, vice responsabile provinciale delle guardie ecozoofile «è un uccello rapace della famiglia Strigidi. Ha occhi neri, non possiede ciuffi auricolari, si mimetizza alla perfezione nel bosco che frequenta, il suo colore può sembrare la corteccia di un albero. La taglia è di 38 cm, il peso variabile ma non supera i 600 grammi. Il dimorfismo sessuale è caratterizzato dalle dimensioni maggiori della femmina, caratteristica comune agli Strigidi».
Diffuso in tutta Italia, tranne che in Sardegna e apparentemente nella penisola salentina, e in gran parte dell’Europa, Asia e Africa del Nord. Strettamente legato agli ambienti forestali, si adatta facilmente anche agli ambienti agricoli e antropizzati, perfino i pieni centri storici di città di grandi e piccole dimensioni.
Strettamente notturno al di fuori del periodo della riproduzione, durante l’allevamento dei piccoli è attivo anche al crepuscolo o in pieno giorno. Per il riposo utilizza posatoi su conifere, alberi coperti di edera, camini e anfratti nelle cascine o nei monumenti.