Il mare di Capo Vaticano nel comune di Ricadi (Vibo Valentia)
16 agosto 2018
Il mare di Capo Vaticano nel comune di Ricadi (Vibo Valentia)

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Amici della Terra: «Mare calabrese eccellente, necessario salvaguardare e valorizzare il patrimonio costiero»


I recentissimi episodi di mare sporco, sui litorali dello Jonio e del Tirreno cosentino e in alcuni punti dello Jonio e della Costa degli Dei, ripropongono la necessità di provvedimenti adeguati per la salvaguardia e valorizzazione del grande patrimonio costiero calabrese che rappresenta il 20% dei litorali più preziosi dell’intero belpaese dalla straordinaria biodiversità e acque marine cristalline.

I risultati delle più recenti analisi delle acque marine calabresi, effettuate da aprile ad oggi, confermano infatti il prevalere delle aree con acque classificate di qualità eccellente e le criticità sono state rilevate soltanto su 27 aree, cioè il 2%.

Anche i risultati delle precedenti analisi, effettuate sui 3.855 campioni utilizzati dall’Arpacal per la classificazione delle acque prima dell’inizio dell’attuale stagione balneare, evidenziano solo 82 campioni con esito non conforme ai valori limite della normativa vigente, pari al 2,13 per cento del totale, le stesse analisi certificano l’idoneità alla balneazione su oltre 650 chilometri di costa.

Ma c’è di più: l’Agenzia regionale per Protezione dell’Ambiente certifica l’eccellente qualità delle acque di balneazione su 620 chilometri di costa, cioè sul 92% di tutte le aree adibite alla balneazione.

La rilevanza di questo dato emerge considerandolo nel contesto più generale delle aree di balneazione dell’intero BelPaese dove la percentuale delle aree classificate di qualità eccellente è dell’89% (la percentuale scende all’85% nel contesto europeo). E considerando che i 620 chilometri della sola Regione Calabria corrispondono all’insieme dei chilometri di tutte aree balneabili delle Regioni Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Marche, Molise e Basilicata.

D’altra parte va considerato che la percentuale del 92% dell’attuale stagione balneare è più bassa di un punto rispetto a quella del 2017. E sono da considerare anche le rilevanti differenze delle percentuali sulla qualità delle acque e, quindi, delle condizioni di salute delle stesse acque marine che bagnano le cinque province della regione.

In proposito è significativa la differenza tra provincia di Catanzaro con il 98,15% dei litorali con acqua classificata di qualità eccellente e nessuna area di qualità scarsa interessata da criticità e la provincia di Reggio Calabria con l’89,01% di litorali di qualità eccellente e il 5,49% di aree con acque di qualità scarsa e inibite alla balneazione per inquinamento.

Va precisato che la gran parte delle criticità della stessa Provincia sono localizzate su alcuni litorali della città di Reggio Calabria dove il mare è malato e richiede cure adeguate e urgenti per ritornare idoneo alla balneazione. In ottime condizioni di salute si trovano le acque di balneazione di quasi tutti gli altri comuni costieri della Provincia di Reggio Calabria e dell’intera Regione.

All’inizio del quarto mese della stagione balneare e sui 716 chilometri di costa calabrese non si vedono tutte le informazioni sulla qualità delle acque marine e sui divieti di balneazione indicate dalle direttive del Ministero della Salute e norme vigenti. Informazioni necessarie per prevenire l’esposizione dei bagnanti a rischi per la salute, da pubblicare anche su appositi cartelli posti in ben evidenza in corrispondenza dei 43.900 metri delle aree non adibite alla balneazione con divieto permanente di balneazione per inquinamento e per altri motivi.

Cartelli da esporre anche in corrispondenza di ognuna delle 629 aree, della lunghezza complessiva di 671.760 metri, adibite alla balneazione e monitorate con prelievi e analisi mensili dall’Agenzia regionale per la Protezione dell’Ambiente e dove i divieti per inquinamento sono temporanei. La tempestiva e capillare diffusione dei dati sui profili e sulla qualità delle acque di balneazione è richiesta dalle norme vigenti per dare a tutti e in tempo reale le notizie sull’andamento dello stato di salute dei mari in ogni singola area.

D’altra parte, per valutare le condizioni di salute dei mari su ogni tratto dei 716 chilometri di costa calabrese non ci si può limitare alla lettura del solo dato regionale ma si devono leggere i risultati delle analisi delle acque anche a livello provinciale e comunale.

In particolare, alcuni dati sul differente stato di salute dei mari nel cinque province:
La provincia di Cosenza dispone complessivamente di 227.9 chilometri di costa, più di un terzo di quella dell’intera della regione. L’insieme dei litorali adibiti alla balneazione e sottoposti al controllo delle acque sul Tirreno e sullo Jonio della stessa provincia raggiunge la lunghezza complessiva di 205.793 metri. Sul 93% degli stessi litorali e, quindi su 192.406 metri di costa è stata certificata la qualità eccellente delle acque di balneazione. Una percentuale superiore alla media regionale ma più bassa, anche se di poco, rispetto alla stagione balneare 2017 quando la percentuale era del 94,05% e la lunghezza raggiungeva i 193.546 metri.

Nella stessa provincia le aree di criticità per le acque classificate di qualità scarsa e non balneabili per l’inizio dell’attuale stagione balneare è 1,27% pari a 2.617 metri mentre; sempre secondo i dati Arpacal sulle criticità nel 2017 la percentuale era dell’1,51% e la lunghezza complessiva di 3.102 metri.
Tra le criticità da considerare c’è l’area denominata 200 M Sud Canale Prosp. Depuratore della lunghezza di 372 e acque classificate di qualità scarsa con divieto temporaneo per quattro anni di seguito; la stessa area senza i necessari interventi di risanamento rischia un divieto di balneazione permanente.

Altre criticità segnalate di recente dal Servizio Acque del Dipartimento provinciale Arpacal di Cosenza al Sindaco di Corigliano-Rossano e contestualmente al Ministero della Salute ed alla Regione Calabria, la non conformità dei risultati delle analisi dei campioni prelevati in data 10.07.2018 presso le stazioni di campionamento denominate: “100 mt. dx Torrente Coriglianeto”, “100 mt. sx Torrente Coriglianeto” e “100 mt. nord canale Missionante” in cui il parametro relativo all’Escheria coli ha dato un valore superiore ai limiti.

La lunghezza di tutti i divieti di balneazione nella provincia di Cosenza è di 24.724 metri di costa. In particolare: 2.617 metri con divieto temporaneo per inquinamento localizzati nel comune di Fuscaldo (150 MT SX Torrente Maddalena) e Praia a Mare (Sbocco Canale Sottomarlene, 50 MT SX Canale Fiumarella e 50 MT DX canale Fiumarella); e altri 22.107 metri di costa con divieto permanente in corrispondenza delle foci dei corsi d’acqua e canali inquinati, aree portuali, militari e industriali.

La provincia di Reggio Calabria con 202,9 chilometri di costa ha adibito alla balneazione e monitorato complessivamente 186.681 metri, una quantità inferiore ai 187.493 metri della stagione balneare precedente. Quantità che, in assenza di urgenti interventi di risanamento nella Città di Reggio Calabria, rischia di ridursi ulteriormente nella prossima stagione balneare.

La lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità eccellente per l’attuale stagione balneare è di 166.892 metri, l’89,01% dei litorali adibiti alla balneazione nella stessa Provincia; mentre la lunghezza complessiva di quelli di qualità scarsa è di10.286 metri pari al 5,49%. Questi dati, rispetto alla stagione balneare precedente, evidenziano una riduzione della lunghezza dei litorali classificati di qualità eccellente che erano 167.859 metri pari all’89,92%.

I comuni interessati dalle criticità per le acque classificate di qualità scarsa sono: Brancaleone con l’area denominata I.D. Brancaleone per 1668 metri, Gioia Tauro con l’area denominata Pontile N per 651 metri, San Ferdinando con l’area denominata Delta Mesima per 369 metri e Reggio Calabria con dieci aree in gran parte localizzate corrispondenza del centro urbano.

Nella provincia di Vibo Valentia la lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità eccellente per l’attuale stagione balneare è di 62,928 chilometri pari al 89,71% dei litorali adibiti alla balneazione; una lunghezza superiore a quella complessiva del 2017 che era di 59.500 metri. La lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità scarsa è di 2.290 metri come nella stagione balneare 2017.

Sulle criticità nella stessa provincia è da evidenziare l’area denominata “300 MT Nord Torrente Sant’Anna” nella quale dopo cinque anni di classificazione di qualità scarsa il divieto di balneazione da temporaneo è diventato permanente.

Le classificazioni di qualità scarsa nel Comune di Briatico punto di prelievo La Rocchetta e nel Comune di Nicotera “200 MT a DX F. Mesima”. Nei giorni scorsi il servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale di Vibo Valentia dell’Arpacal ha trasmesso ai Comuni di Pizzo Calabro, Vibo Valentia e Tropea il risultato delle analisi delle acque di balneazione effettuato il 25.07.2018 che avevano dato esito di non conformità rispetto ai parametri previsti dal decreto legislativo 116 del 2008.

I risultati sono tornati conformi il 31 luglio in corrispondenza del punto di prelievo denominato Porticciolo nel comune di Pizzo e dei punti di prelievo denominati Fosso Industriale Portosalvo e 200m a DX del torrente Trainiti nel Comune di Vibo Valentia, e nel punto Lido Le Roccette tra Parghelia e Tropea. La non conformità rimane nel punto di prelievo alla foce del torrente Le Grazie nel Comune di Tropea.

Sui 113,9 chilometri di costa disponibili nella provincia di Crotone sono adibiti alla balneazione e monitorati complessivamente 108.868 metri. I risultati delle analisi e le classificazioni effettuate dall’Arpacal per l’inizio dell’attuale stagione balneare certificano di qualità eccellente le acque in corrispondenza di100.068 metri di litorali pari al 91,92%.

Un dato che evidenzia un calo rispetto alla precedente stagione balneare 2017 quando la lunghezza complessiva delle spiagge con acque di qualità eccellente risultava di 102.859 metri con il 94,48%. La lunghezza complessiva dei litorali certificati di qualità scarsa e non balneabile è complessivamente di 2.290 metri come nella stagione balneare 2017.

Sui 102,6 chilometri di costa della provincia di Catanzaro le aree adibite alla balneazione raggiungono la lunghezza complessiva di 99.462 metri.

Su queste aree controllate con analisi mensili, fin dall’inizio dell’attuale stagione balneare la percentuale delle acque di qualità eccellente è del 98,15% in aumento rispetto 97,30% della stagione balneare 2017. I restanti 1.836 metri delle altre are balneabili è classificato di qualità buona.

Sui litorali della stessa provincia di Catanzaro non sono stati posti divieti di balneazione temporanei. I vari divieti di balneazione permanenti posti in corrispondenza delle foci dei corsi d’acqua e canali inquinati, area portuale, militari e industriali raggiungono complessivamente la lunghezza di 3.138 metri.
Mario Pileggi
Geologo, Consiglio Nazionale Amici della Terra


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