Senza volere fare nessuna demagogia, quanto verificatosi ancora oggi al campo rom di Scordovillo, pone davvero un problema di forte serietà.

Serietà sia per le conseguenze ambientali che nessuno dovrebbe sottovalutare sia per le conseguenze sulla salute più volte e da molti settori sottolineati.

La cosa assume un significato ancora più emblematico se si pensa all’ospedale di Lamezia Terme che è confinante con il campo rom, con tutte le conseguenze che ognuno può trarre da solo.

A dire il vero sia il Commissariato di Lamezia Terme che il Comando dei Vigili Urbani e lo stesso Comune sono proprio ad un tiro di schioppo.

Non si contano ormai più gli anni che questa storia ha preso il via né le riunioni ai diversi livelli sulla vicenda, per non parlare degli innumerevoli proclami tutti pronti a sottolineare che la soluzione era a portata di mano. Le campagne elettorali tutte a promettere, in tempi rapidissimi, la fine dell’angoscia Scordovillo.

Il problema rimane lì e la dice lunga sulla capacità amministrativa di chi in tutti questi anni ha governato la città di Lamezia Terme e di chi continua ad amministrarla.

Che pensare? Se la nostra classe politica, con tutti i dirigenti ben remunerati, non riesce a fornire una soluzione definitiva ad un problema del genere che speranza possono coltivare i cittadini lametini sul futuro della loro città?

Una città, è bene dirlo, che non solo non riesce a ripartire ma vive momenti e luoghi di degrado da fare ribrezzo. Periferie abbandonate quasi completamente, quartieri importanti della città, come Sant’Eufemia Lamezia, ormai irriconoscibili o realtà come Savutano, Fronti e Zangarona o le montagne di Sambiase.

Lo diciamo davvero con sofferenza: i cittadini di Lamezia Terme meritano maggiore rispetto e considerazione. Così proprio non va!
Giuseppe Gigliotti
Presidente Italia Nostra Lamezia Terme