Lo scontro tra i due treni in Puglia avvenuto lo scorso luglio
13 luglio 2016
Lo scontro tra i due treni in Puglia avvenuto lo scorso luglio

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Catanzaronelcuore: «Altro che binario unico. Vogliamo l’Alta velocità sullo Jonio»


La tragedia da binario unico che ha sconvolto la Puglia e l’Italia intera, più che come incidente a noi pare debba inquadrarsi nella categoria dei disastri annunciati e, in quanto tali, fra i crimini del nostro Paese.

Paese in cui le regioni del Sud continuano ad essere trattate dai Governi con atteggiamento di pietismo, di assistenzialismo, di troppa sufficienza rispetto ai problemi; sia chiaro: soprattutto per colpe attribuibili alla classe politica meridionale, la quale utilizzando il refrain ormai scontato e sterile del vittimismo, della criminalità e dell’atavico divario, si è adagiata nell’alibi che mantiene lo status quo e con tali atteggiamenti mantiene le sue fortune elettorali, anziché proporre, rilanciare e portare il Sud, con le sue sole e magnifiche risorse, a primeggiare in Europa.

Non vogliamo morire su un binario unico. Non vogliamo soluzioni di comodo e compromesso. Non vogliamo rinvii e nemmeno briciole di finanziamenti.

Non vogliamo l’inaugurazione di un’autostrada sapendo già che al taglio del nastro ci sarà consegnata con oltre 50 chilometri – fra l’altro fra i più critici sotto il profilo del tracciato – non ammodernati, mantenuti nelle condizioni di quarant’anni fa, salvo un restyling che piacerà solo agli allocchi e ai lecchini del potere. Né ci piace il ridimensionamento dell’alta velocità ferroviaria calabrese, definita «light» dal ministro Delrio poiché sul tracciato previsto, quello tirrenico, è oggettivamente complicato realizzarla con lo standard migliore.

Senonché esiste un’alternativa che il nostro Movimento ha da tempo proposto ai vertici della Regione Calabria affinché, a loro volta, la ribadissero a Renzi e Delrio: e cioè spostare la linea dell’Alta velocità Salerno-Reggio sulla direttrice jonica (questo cambio di direzione potrebbe avvenire più o meno all’altezza di Belvedere Marittimo).

Ciò garantirebbe tre ottimi risultati in un colpo solo:
– avremmo l’Alta velocità vera e propria da 300 km/ora anziché quella «light» del compromesso al ribasso che a noi non piace;
– la migliore orografia consentirebbe di realizzare l’opera sullo Jonio con un costo medio di 47 milioni/km anziché di 96 come previsto sul Tirreno;
– percorrendo una via guadagneremmo due servizi: Sibari rappresenta infatti un nodo strategico in quanto da lì l’Alta velocità garantirebbe il collegamento agevole tanto con l’Adriatica passando da Taranto (in Puglia è in corso lo studio di fattibilità per portare l’Alta velocità da Foggia a Taranto), quanto con la Tirrenica.

Infine, tale soluzione risponde non solo a ragioni di efficienza ma anche di equità, ovvero dare una risposta definitiva all’isolamento dell’area jonica.

È questo che vogliamo, assieme a tanti altri interventi fra cui, su tutti, pensiamo ai porti: è incredibile e da idioti trovarci di fronte alla Grecia e non avere collegamenti marittimi dallo Ionio! Non vogliamo soluzioni al ribasso.

Sia dunque la classe politica meridionale ad emanciparsi dal vittimismo e dall’assistenzialismo e porti avanti idee di qualità per uno sviluppo vero del territorio… che non può più viaggiare sul binario unico. Basta!
Movimento Civico Indipendente «Catanzaronelcuore»


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