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23 settembre 2022

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CIRCOLO AGORA’. Oggi «Pandemie, guerre, emergenze sociali: rimettiamo al centro la Costituzione italiana», conversazione con l’onorevole Michelangelo Tripodi


Oggi venerdì 23 settembre il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza una conversazione sul tema “Pandemie, guerre, emergenze sociali. Rimettiamo al centro la Costituzione italiana”. La guerra tra Russia ed Ucraina, le sanzioni alla Federazione russa e l’invio in territorio ucraino di armi, il costo dell’energia quintuplicato da gennaio, stà portando l’Italia in recessione tecnica dovessero esserci sei mesi di Pil negativo (primo trimestre -0,2%). I blocchi causati dal Covid (tra cui quelli ancora in corso in grandi città della Cina), la guerra di Putin, l’aumento generalizzato di quasi tutte le materie prime e dei costi energetici hanno portato già l’economia globale alla stagflazione e porteranno molte economie in recessione. Ma le conseguenze economiche della guerra non saranno uguali per tutti, riguarderanno poco gli Usa e la Cina, avranno un forte impatto in Europa e in particolare per alcuni Paesi come l’Italia. L’inflazione non è mai stata così alta dal 1991 e gli stipendi sono più bassi di trent’anni fa, con il record raggiunto nel mese di febbraio. La guerra in Ucraina sta provocando disastri anche sul piano economico. I costi delle materie prime, di energia e alimentari sono schizzati alle stelle in tutto il mondo. Sono aumentati in pochi mesi fino al 600% e le prime vittime della crisi – oltre i paesi più poveri che rischiano la fame di massa – sono l’euro e l’Unione Europea. Da quando è iniziata l’invasione russa dell’Ucraina i prezzi hanno cominciato a correre, la FED, la banca centrale americana, e poi anche le altre principali banche centrali, hanno aumentato i tassi per frenare l’inflazione, Wall Street, le borse e i mercati finanziari europei sono diventati turbolenti e hanno iniziato a cadere. L’Europa è l’area economica che soffre di più rispetto a USA, Cina e gli altri paesi asiatici avanzati. Il risultato è che l’Italia in particolare – che è tra i paesi europei più indebitati e tra quelli che crescono di meno – è sempre più considerata a rischio da parte dei mercati, e che questi alzano il prezzo per i loro prestiti al governo italiano. Se l’Italia continuerà a rimanere sotto tiro allora rischierà di saltare anche l’equilibrio precario dell’eurozona.  La pandemia, le conseguenze della guerra in Ucraina e i rischi di instabilità politica vanno a sommarsi alle storiche fragilità strutturali. Il Sud partecipa alla ripresa nazionale del 2021 ma lo “shock Ucraina” peggiora radicalmente lo scenario. Dopo lo shock della pandemia, l’Italia ha conosciuto una ripartenza pressoché uniforme tra macro-aree. Il rimbalzo del PIL 2021, guidato dal binomio di investimenti privati (in particolare nel settore delle costruzioni) ed export, si è diffuso a tutte le aree del Paese, ma è stato più rapido nel Nord. Contrariamente alle passate crisi, il Mezzogiorno ha però partecipato alla ripartenza anche grazie all’intonazione insolitamente espansiva delle politiche a sostegno dei redditi delle famiglie e della liquidità delle imprese. Il PIL del Mezzogiorno – calato dell’8% nel 2020 (-9% il calo a livello nazionale) – è cresciuto infatti del 5,9% nel 2021 (a fronte di una crescita nazionale del +6,6%). Tuttavia, il trauma della guerra ha cambiato il segno delle dinamiche in corso a livello globale: rallentamento della ripresa; aumento del costo dell’energia e delle materie prime; comparsa di nuove emergenze sociali; nuovi rischi di continuità economiche per le imprese; indeterminatezza delle conseguenze di medio termine dei due “cigni neri” della pandemia e della guerra, la cui comparsa a distanza così ravvicinata, rappresenta di per sé un fatto del tutto inedito. In un contesto di policy anch’esso in evoluzione per l’avvio della fase di rientro dalle politiche di bilancio e monetarie espansive. Queste dinamiche globali avverse hanno esposto l’economia italiana a nuove turbolenze, allontanandola dal sentiero di una ripartenza relativamente tranquilla e coesa tra Nord e Sud del Paese, con conseguenze di medio termine che si prospettano più problematiche per le famiglie e le imprese meridionali. Le previsioni 2022-2024: famiglie e imprese stanno facendo i conti con l’inflazione, in particolar modo nel Mezzogiorno. Crollano i consumi al Sud nel 2023-2024. Gli investimenti crescono al Sud nel 2022 (+12,2%) più che al Nord (10,1%) per poi rallentare significativamente negli anni successivi. La crescita del PIL italiano è stimata dalla SVIMEZ al +3,4% nel 2022. Tornando alla conversazione, organizzata dal Circolo Culturale “L’Agorà”, avente come tema “Pandemie, guerre, emergenze sociali. Rimettiamo al centro la Costituzione italiana”, allo stessa parteciperà, in qualità di relatore, l’onorevole Michelangelo Tripodi. All’incontro, organizzato dal sodalizio organizzatore parteciperà l’onorevole Michelangelo Tripodi. Il gradito ospite del Circolo Culturale “L’Agorà” analizzerà diversi aspetti relativi alla materia in argomento. Tenuto conto dei protocolli di sicurezza anti-contagio e dei risultati altalenanti della pandemia di COVID 19 e nel rispetto delle norme del DPCM del 24 ottobre 2020 la conversazione sarà disponibile, sulle varie piattaforme Social Network presenti nella rete, a far data da venerdì 23 settembre.


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