ospedale-lamezia-07-04-2018
7 gennaio 2021

News

Contagi Ospedale di Lamezia. «Non ci faremo intimidire»: l’on. D’Ippolito (M5S) e Lentidoro (Cittadinanzattiva) annunciano altre iniziative a difesa della sanità lametina


«Non serviranno le velate intimidazioni che sto ricevendo in questi giorni o gli “amichevoli” consigli di lasciar perdere. So pure che sono in atto, sottobanco, dei tentativi di proporre versioni o, per meglio dire, giustificazioni, dei fatti finalizzati solo a intorbidire le acque o a screditare, meglio, intimorire, chi ha visto e chi ha toccato con mano la situazione», così ha dichiarato l’onorevole D’Ippolito all’indomani dell’incontro con la dirigenza del nosocomio lametino.

«Ma stiano tranquilli i lametini», ha continuato D’Ippolito, «Io tutelerò sempre il personale sanitario, i cittadini e gli utenti dell’ospedale di Lamezia Terme che con questa vicenda vedono offuscare le tante professionalità che ci sono nel nostro nosocomio, che invece andrebbero valorizzate. Sto raccogliendo documenti e testimonianze che utilizzerò, nella tutela delle vittime, per la ricerca delle responsabilità che a mio parere ci sono e che segnalerò nelle sedi preposte. Non abbiate timore! Io ci sono e ci sarò sempre per il bene di Lamezia e dei Lametini».

La dichiarazione arriva dopo l’incontro con la commissaria dell’Asp di Catanzaro, Luisa Latella, e con i dirigenti aziendali Mancuso, Calderazzo, Tedesco, Bonacci e Marchitelli.
All’incontro hanno partecipato anche Nadia Donato, presidente dell’associazione lametina Senza nodi, e Felice Lentidoro, segretario regionale di Cittadinanza attiva.
Ancora D’Ippolito sull’incontro: «Ho potuto ricostruire i fatti sulla scorta di precisi elementi documentali, non smentiti nella circostanza. Non accetto che l’Asp di Catanzaro giustifichi la frettolosa attivazione del reparto Covid nell’ospedale di Lamezia Terme con la pressione dell’emergenza e con il generico dovere dei sanitari di mettersi a disposizione. Parte del personale sanitario dell’ospedale lametino non è stato utilizzato in via esclusiva per l’assistenza dei pazienti Covid lì ricoverati e, a quanto pare, non isolati a modo come invece doveva essere.
Questo reparto è stato allestito troppo alla svelta, sulla base di ordinanze del sostituto presidente Spirlì che hanno scavalcato il documento di riordino della rete ospedaliera nell’emergenza in atto, approvato nel giugno scorso con specifico decreto commissariale. Tutto ciò ha creato dei rischi e purtroppo sono avvenuti contagi di sanitari lametini, le cui cause andranno accertate nelle sedi di competenza.
Avevo espresso ferma contrarietà rispetto all’attivazione del reparto Covid nell’ospedale lametino, che invece doveva avere, stando al piano del commissario ad acta, l’unico in vigore, un’altra configurazione. La commissaria dell’Asp di Catanzaro e i vari dirigenti interessati si assumano le loro responsabilità. Davanti alle argomentazioni esposte, c’è stata una reazione scomposta e inopportuna di Latella e dei dirigenti dell’Asp presenti all’incontro. Difenderò sempre i cittadini lametini e resterò con loro nella ricerca della pura verità. Il commissario Longo riporti ordine in questa storia. Lo chiederò anzitutto con un’interrogazione rivolta al presidente del Consiglio e al ministro della Salute.
Delle due l’una: o il titolare della programmazione Covid resta impropriamente Spirlì oppure è Longo, per come, invece, indicato dalla legge. I drammi della prima ondata pandemica dovrebbero averci insegnato che gli ospedali sono luoghi di diffusione del Covid, per cui vanno in primo luogo adottate tutte le precauzioni del caso.
Pertanto non è ammissibile, come ha fatto l’Asp, giustificare le scelte operate richiamandosi al generico dovere di cura in capo ai sanitari, senza aver verificato a fondo l’esistenza delle necessarie garanzie di sicurezza nell’assistenza dei pazienti colpiti dal virus.»
Indignata anche la risposta di Cittadinanzattiva dopo l’incontro. Queste le parole del coordinatore Felice Lentidoro: «Siamo stati accusati di essere noi ad offendere e denigrare l’ospedale di Lamezia. Non era mai successo, inaudito e inaccettabile l’attacco che abbiamo subito durante l’incontro alla presenza dell’on. D’Ippolito. Porsi e porre domande, accogliere richieste d’aiuto vuol dire stare con i cittadini ed i lavoratori, non vuol dire denigrare l’ospedale, ma anzi significa difenderlo e metterne in risalto le grandi potenzialità che vengono mortificate.
Basta poco per far comprendere che da anni a denti stretti, senza paura, abbiamo sempre operato nell’esclusivo interesse dei malati, dei cittadini e degli operatori sanitari e abbiamo intenzione di continuare a farlo soprattutto in un momento difficile come questo. Lasciateci difendere la nostra struttura anche quando l’approssimazione e la mancanza di progetti possono far pensare che i lametini non sappiano apprezzare le proprie realtà. Le apprezziamo, le difendiamo e quando è il caso di fare una critica costruttiva la facciamo senza timore di essere fraintesi. Questo è un tentativo di spegnere la libertà e di offendere anni di oneste e corrette battaglie che parlano per noi, senza timore di smentita. Perchè tutto questo? A chi giova attaccare Cittadinanzattiva che ha una storia così limpida e seria? Perchè imputare a noi una campagna denigratoria nei confronti dell’ospedale lametino? Cosa abbiamo fatto di male? Solo chi non conosce la nostra storia, che non solo in Calabria ma in tutta Italia, d’impegno quotidiano a favore di malati, famiglie e cittadini lavoratori può insinuare che i nostri interventi sono mirati a denigrare qualacosa o qualcuno e non a difendere i diritti del cittadino».


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