La nostra sanità, quella lametina per intenderci, è allo sbando totale,e non solo per l’inattesa comparsa del covid-19.
Le associazioni che si occupano di malati, è bene precisarlo ,a titolo totalmente gratuito di puro volontariato, è da anni che si sgolano, rivolgendosi a tutte le autorità diventate sorde e cieche,nel sottolineare che Lamezia Terme non poteva privarsi né di microbiologia né di malattie infettive né della tin,solo per citarne alcuni di reparti.
Nessuno ha voluto ascoltarci.
Si è nel corso di questi anni smantellamento un sistema con la chiusura di reparti ambulatori e la perdita di professionalità sia di medici che di ricercatori che di personale infermieristico.
Ora,con il coronavirus, emerge la drammaticità di questa realtà, con una organizzazione, a dir poco dilettantistica,di individuazione del paziente infetto che mette a serio rischio l’integrità sanitaria del personale medico-infermieristico e di conseguenza di tutti,con la insufficiente dotazione di quanto prevede il sistema Italia atto a prevenire possibili contagi.
Chiediamo di non perdere altro tempo e di intervenire prima che sia troppo tardi.
La chiusura di microbiologia costringe a fare riferimento sempre a Catanzaro con lunghissimi tempi di attesa che esasperano i pazienti.
Cotticelli e la Santelli non hanno voluto cogliere l’occasione di aprire,per come richiesto a più voci,micro e malattie infettive ,con le conseguenze che possiamo, tutti, toccare con mano.
La nuova presidente della Regione Calabria ha cominciato male.Può,ancora rimediare,se ne ha la volontà e oltre alla gente facessero sentire tutto il dolore e lo sconforto deputati,consiglieri regionali, neo eletti assessori che vivono a Lamezia e nel lametino, affetti quasi sempre dalla sindrome del silenzio.
Il grido di allarme e di disperazione lanciato dai medici e dal personale del pronto soccorso,che è quello di tutta la popolazione lametina, non rimangano inascoltati.
Giuseppe Gigliotti
Presidente dell’associazione Malati cronici del lametino