Gentile Signora, sono un autista di pullman calabrese, dipendente di una nota compagnia di trasporti, risiedo in Calabria, a Cetraro, ma sono bloccato in Lombardia a causa del Decreto del Consiglio dei Ministri e delle
ordinanze dei Presidenti delle Regioni Lombardia e Calabria, che vietano l’ entrata e l’ uscita dalle due regioni.

Nella mia situazione ci moltissimi altri lavoratori calabresi. Mi faccio portavoce di un altro calabrese bloccato in Lombardia che in questi giorni è diventato padre di un bambino prematuro e di un altro cittadino calabrese che a fine mese dece pagare 500 euro di affitto. E come fa se i soldi gli servono per mangiare e dormire qui al Nord?

Chiediamo di poter rientrare in Calabria, lo chiediamo alla Presidente della Giunta Regionale Jole Santelli, alla quale assicuriamo che attueremo le dovute precauzioni, e, naturalmente, la quarantena.
Siamo in grave difficoltà economica. Noi dobbiamo tirare avanti la famiglia in Calabria (io ho moglie e una bambina piccola), e mantenerci al Nord. Come ce la possiamo fare con la cassa integrazione all’ottanta per cento?

Il governo centrale pare sia favorevole al nostro rientro, a giudicare dalla risposta che c’è stata data dal segretario di un deputato calabrese, a
patto che si prendano tutte le precauzioni del caso e che la Presidente Santelli si adoperi perché ciò avvenga, mettendosi in contatto con il governo centrale.
Ringraziamo i sindaci che si stanno attivando per aiutarci. La risposta decisiva, però, noi la aspettiamo dalle istituzioni regionali e, purtroppo, non arriva.
Mirko Spanò – Milano/Cetraro