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25 novembre 2020

News Calabria

COVID. SUL Calabria: «Ancora carenze e gravi ritardi all’Ospedale Annunziata di Cosenza, la battaglia continua»


Il 12 novembre una nutrita delegazione di dipendenti dell’Ospedale Annunziata di Cosenza ha presidiato la sede della Direzione aziendale fino a farsi ricevere dal Direttore Sanitario. In quella occasione sono stati presi impegni che solo in parte sono stati mantenuti, spesso per la parte che esula dalle responsabilità delle direzioni sanitarie.

Ad oggi rimane il ritardo nella destinazione al Pronto Soccorso del personale adeguato per numero e professionalità e la nuova strutturazione logistica di quel reparto per evitare pericolose promiscuità fra degenti affetti da Covid ed altri da patologie non Covid. Inoltre, continuano ad essere insufficienti e non totalmente efficaci i dispositivi di protezione per i dipendenti, gli ambienti sono inadeguati alla realtà del trattamento di pazienti colpiti dal contagio. Non è casuale che alcuni operatori sanitari in forza al Pronto Soccorso siano stati contagiati.

È impossibile porre rimedio a tutto ciò? All’Annunziata pare di si e non ce ne spieghiamo la ragione. Utilizzando il mero buon senso abbiamo chiesto di spostare al Pronto Soccorso (che, ricordiamo per l’ennesima volta è dotato della metà del personale necessario) quel personale sanitario attualmente utilizzato in reparti che sono chiusi o a scartamento ridotto proprio a causa del Covid. Se si chiudono gli ambulatori (ad esempio, ma vale anche per altri reparti) quel personale sanitario può essere utilizzato dove serve e precisamente nei reparti Covid e al Pronto Soccorso. Ordinaria amministrazione che si potrebbe risolvere in poche ore e che, invece, non si riesce ad affrontare in ben 2 settimane nelle quali il virus ha contagiato e gli ospedali sono stati riempiti. E parliamo solo della data del presidio presso la Direzione e non delle denunce e delle richieste del SUL che datano dalla relazione sulla sicurezza sul lavoro che abbiamo presentato in marzo.

È evidente che chi deve decidere non è in grado o non vuole farlo, assumendosi responsabilità che non mancheremo di rimarcare in ogni sede. Ma c’è anche da chiedere a chi porta l’onere della nomina di questi dirigenti se li ritiene ancora adeguati o se non debba fare quanto serve per superare gestioni che non risolvono i problemi ma li procrastinano all’infinito. Si potrebbe dire, con amara ironia, che se riescono a resistere fino alla metà dell’anno prossimo il problema glielo risolverà la vaccinazione di massa.
Chiediamo, dunque, che si provveda ad horas a colmare le lacune di personale riscontrate, a risolvere le problematiche logistiche del Pronto Soccorso, a disporre le dotazioni di strumenti di prevenzione e che si adottino tutte le misure dovute a chi è più esposto ed anche che si dispongano i benefici economici previsti per i dipendenti sanitari sottoposti a rischio Covid.
Infine, abbiamo dato mandato ai legali del SUL Calabria di verificare se esistano gli estremi di reato per le condizioni nelle quali sono costretti ad operare i dipendenti del Pronto Soccorso e dei reparti più esposti in prima linea ed anche se ci sono estremi di reato nelle dichiarazioni nei confronti del SUL e dei nostri RSA (dott.ssa Federica Messineo e infermiere Luigi Nardi) per le improvvide dichiarazioni che alcuni hanno ritenuto di fare o per dati personali acquisiti e divulgati con un eccesso colposo di superficialità che la legge non giustifica. Le carenze ed i ritardi non possono essere sostituiti con la maldicenza fuori da ogni dignità civile.

Aldo Libri Segretario Generale Regionale SUL/Calabria


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