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13 maggio 2016

News Lamezia e lametino

Domenica in piazza Mazzini la Festa dei Popoli


Si svolgerà questa domenica in piazza Mazzini, a partire dalle 15.30, la Festa dei Popoli, una giornata all’insegna dell’incontro tra culture, della conoscenza reciproca, dello scambio che diventa occasione di crescita e ricchezza per tutti. Il programma prevede stand espositivi di prodotti tipici, piccoli spettacoli, musica e danze delle numerose comunità etniche presenti nella nostra città.

Organizzata dall’Ufficio Migrantes della Diocesi di Lamezia Terme con il patrocinio del Comune, in collaborazione con gli Sprar di Lamezia Terme e Miglierina, la Festa ha come suo principale obiettivo quello di Vincere l’indifferenza.

«Vincere l’indifferenza», dice Suor Manuela Simoes, direttrice dell’Ufficio diocesano Migrantes «è il forte monito che Papa Francesco ha rivolto a coloro che governano, ai credenti e a tutti gli uomini di buona volontà. L’appello del Papa è rivolto anzitutto alla nostra Europa perché non chiuda le porte a un’umanità dilaniata dalla sofferenza e dalle ingiustizie. Un’umanità che ha il volto di donne, uomini e bambini che soffrono in territori martoriati come la Siria, la Turchia e il Nord Africa».

«In questo particolare momento storico», prosegue Suor Manuela «celebrare la Festa dei Popoli a Lamezia Terme è un’occasione per sentirci parte anche noi di questa storia, una storia di sofferenza e di speranza, che interpella la coscienza di ognuno di noi. Anche sul nostro territorio sono tante le persone e le famiglie che giungono da altri Paesi. Come Ufficio diocesano Migrantes e insieme ad altre realtà ecclesiali e associative, siamo riusciti ad avviare dei percorsi positivi di integrazione. Ma il lavoro da fare è ancora tanto e serve il contributo di tutti i cittadini. Vorrei ricordare che nel 2015 Lamezia è risultata la città più multietnica della Calabria, dove si registrano circa 4290 emigrati, pari al 6% della popolazione residente. Noi siamo chiamati ad aprire cuori e mani, come ci chiede Papa Francesco, per venire incontro a tanti fratelli che arrivano nella nostra città fuggendo da guerre e povertà estreme per avere una vita migliore. I migranti non chiedono assistenzialismo, ma di poter ricostruire la loro vita ed essere protagonisti della vita della nostra comunità».


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