“Ho incontrato Giorgia Meloni a Roma. Stiamo lavorando insieme per dare il più presto possibile all’Italia un Governo forte, coeso e di alto profilo che sappia affrontare le urgenze sin da subito. Per questo motivo, Fratelli d’Italia e Forza Italia si presenteranno uniti, con le altre forze della coalizione, alle prossime consultazioni con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Durante l’incontro, abbiamo fatto il punto sulle priorità che il nuovo governo dovrà affrontare, a partire dal caro energia”, le parole di Berlusconi dopo l’incontro di ieri.
Nella squadra che sarà guidata da Meloni, in quota Lega Roberto Calderoli pare destinato agli Affari regionali, per portare a casa il tema delle riforme, a partire dall’autonomia regionale. Il Carroccio schiera Giancarlo Giorgetti per il Mef, dopo aver preso atto della richiesta di Giorgia Meloni, arrivata dopo il no dei tecnici consultati. Anche il Viminale vedrà un nome espresso dalla Lega, quello del prefetto Matteo Piantedosi. Alle Infrastrutture potrebbe accomodarsi Salvini, che culla ancora una speranza per il Viminale. All’Agricoltura, infine, potrebbe tornare Gian Marco Centinaio. “Mi piacerebbe fare il ministro dell’Interno – ha detto Matteo Salvini a Quarta Repubblica -. Detto questo, Matteo Piantedosi era lì con me, li abbiamo scritti assieme i decreti sicurezza”. Quanto a una sua possibile collocazione alla guida del ministero delle Infrastrutture invece “Rixi lo farebbe meglio di me – ha affermato -: penso a lui, penso a Morelli viceministro, c’è tanto lavoro da creare, dovremmo sconfiggere i no, quello che non vuole il Ponte, quello che non vuole il gas, i rigassificatori, serve il nucleare”. Giorgetti al ministero dell’Economia? “Avere un politico della Lega, il vicesegretario della Lega, il vice di Salvini che si prende la responsabilità di prendere per mano il Paese non è male”, dice. “Nordio candidato alla Giustizia? Non entro in discussione altrui, Meloni e Berlusconi avranno parlato di questo, la riforma della giustizia è fondamentale. Io – ha aggiunto – ho stima di Nordio e della Casellati. Se mi suona Calderoli ministro agli Affari regionali e autonomia? Sì, ma vedrei affiancate le intere riforme, come una volta”.