Da sx: Gavino Angius, Gianfranca Bevilacqua, Ippolita Luzzo
24 febbraio 2020
Da sx: Gavino Angius, Gianfranca Bevilacqua, Ippolita Luzzo

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HAPPENING NELLA LITWEB: GAVINO ANGIUS PRESENTATO DA IPPOLITA LUZZO


di Valentina Arichetta
L’Osteria Degli Artisti, locale nel punto più “trasteverino” di Lamezia Terme (ovvero la congiuntura dove il corso Numistrano si unisce e diventa Corso Garibaldi – piena di osterie, pub e ristoranti che danno un’ampia offerta di ristorazione), è stato il teatro del primo “Happening della Litweb, tutto può succedere” con Gavino Angius. Il poeta scrittore Gavino Angius

È stato Bruno Corino, uno di quelli che ha iniziato a scrivere del cambiamento che stava investendo la letteratura con il passaggio epocale tra la carta stampata e il web con i suoi mille siti letterari, a definire l’ambito delle attività culturali di Ippolita Luzzo “Litweb”, ovvero la letteratura sul web. Lei, in origine professoressa ma oggi sfuggente ad ogni definizione o etichetta, si schernisce e declina ogni complimento: ma a detta di tanti illustri letterati, critici, scrittori e poeti dell’attualità artistica in Italia, è un personaggio influente e determinante, incoronata a furor di popolo regina dei dissidenti dell’ordine costituito. Fra canzoni, poesie, libri, film e classici, unisce “alto” e “basso” e con i suoi scritti spazia in ogni ambito con amabile disincanto che sembra kitsch ma è in realtà giusto distacco da ogni confine, steccato o barriera.

Proprio la Litweb, insieme all’associazione Reportage di Annamaria Persico, ha organizzato quindi il suo primo happening culturale, invitando nell’Osteria di sopra uno dei più eclettici letterati di oggi, il sardo Gavino Angius: personaggio assimilabile in tutto e per tutto a quella poetica del disincanto della Luzzo, ma che ugualmente a lei trova le sue radici in una profondissima e vastissima cultura e conoscenza dell’arte, inizia nell’antologia poeti nati dopo il 1950 curata da Sanguineti, e sulla rivista Tam Tam diretta da Spatola. È autore di plaquettes di versi, di performance di poesia sonora e multimediale e di e-books, consulente in Italia e all’estero, collabora con giornali e riviste ed è tuttora web editor di italialibri.net.

Presentato e introdotto da Ippolita, Angius legge i suoi versi e discorre cordialmente con il pubblico, racconta aneddoti e scambia con i presenti battute e motti sull’oggi, sullo stato dell’Arte e alla fine sulla nostra essenza definente di esseri umani nel 2020.
Trovando spazio anche per la lettura di alcuni pezzi dei Pezzi della Luzzo (raccolta di alcune sue composizioni che lo stesso Angius non stenta a definire “poemetti in prosa, da Elzeviro” già presentata diverse volte a Lamezia e dintorni) affidata alle Pesche Sciroccate, giovane associazione culturale con presidente Alessandra Caruso: da “Io Non Sono Una Donna Del Sud” a “Le Cose Permesse” fino a “Io Pubblicherò Postuma” letto dalla stessa autrice, che ha chiuso così uno degli appuntamenti culturali più curiosi e stimolanti di questo primo scorcio dell’anno.


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