Giuseppe Perri, Dg dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro
16 dicembre 2016
Giuseppe Perri, Dg dell'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro

News Lamezia e lametino

Il Dg Giuseppe Perri disponibile ad incontrare il comitato «Malati Cronici» del Lametino


«Sarò ben felice di incontrare il comitato “Malati Cronici” del Lametino per ascoltare le loro perplessità e proposte per il miglioramento del servizio sanitario». Lo dichiara il direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri, riferendosi alla nota diramata dalla stessa Associazione preoccupata per la chiusura del reparto di Malattie infettive nell’ospedale di Lamezia Terme.

«Io non mi sono mai sottratto», aggiunge il dottore Perri «ad alcun confronto e sarò ben felice di poter incontrare i referenti di questo comitato, anche perché non ho mai avuto il piacere di conoscere nessuno dei suoi associati».

Il dottore Perri precisa inoltre che «non è una chiusura delle Malattie infettive ma una trasformazione in struttura semplice che sarà allocata all’interno dell’ospedale. Siamo, comunque disponibili a valutare i contributi propositivi che possono arrivare dalle associazioni dei malati, quindi aspettiamo che qualcuno del comitato si faccia vivo».

Il direttore generale poi spiega: «Abbiamo dovuto, per il Piano di rientro, riportare in una dimensione organizzativa dettata da atti regionali e dalle linee guida per gli atti aziendali un nuovo assetto dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, attraverso la ristrutturazione delle aree di intervento, che ha compreso anche il presidio ospedaliero di Lamezia Terme, in base agli standard fissati per legge per la popolazione di riferimento.

«Avere accorpato servizi o averne ridotti altri a struttura semplice non significa che noi chiudiamo o cancelliamo l’opportunità all’utente di curarsi dove era abituato a farlo, né tantomeno viene ridimensioniato il servizio per l’utenza. L’obiettivo del nuovo atto aziendale è quello di razionalizzare la macchina organizzativa, ma senza penalizzare gli utenti.

«Non bisogna confondere la nostra organizzazione strutturale con l’organizzazione dei punti di erogazione dei servizi. Quindi mi sento di dare una risposta rassicurante alla popolazione, non ci saranno più due o tre direttori per l’erogazione dello stesso servizio, ma avremo un unico direttore che si dovrà fare carico delle esigenze di tutti i cittadini ricadenti nel territorio di pertinenza di quel servizio, mentre le attività sanitarie continueranno ad essere erogate allo stesso modo».


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