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14 ottobre 2016

News

Il Piano strutturale comunale di Lamezia Terme va annullato


Riceviamo e pubblichiamo una riflessione del Circolo di Lamezia Terme di Fratelli d’Italia-AN in merito alla situazione urbanistica della città della piana

Sono passati infruttuosamente quasi due anni da quella penosa pagina della storia politica lametina in cui si adottò tra mille polemiche il Piano strutturale comunale di Lamezia Terme. Era il 19/02/2015 quando uno dei peggiori Consigli comunali che la città abbia mai avuto in questi quasi cinquant’anni di storia adottò – con delibera n. 79 – il Piano strutturale comunale che aveva già subito, peraltro, la violenza di emendamenti clientelari operati da tanti portatori di cattivi interessi (speculatori edilizi e faccendieri).

A questi due anni di sterile immobilismo della Giunta Mascaro, che evidentemente non ha potuto o non ha avuto il coraggio di assumersi delle responsabilità e/o non ha mai avuto o voluto avere un’adeguata consulenza (anche informale tra i suoi tanti tecnici sostenitori elettorali) ed un illuminato supporto tecnico, devono aggiungersi tutti gli anni in cui la Giunta Speranza ha dovuto fare equilibrismo politico per restare in piedi e quindi non ha avuto la forza di imporre alla città (per fortuna!) quelle errate scelte urbanistiche e di politica territoriale che il Psc del Prof. Crocioni fa proprie.

Sono quasi dieci anni che la città è quindi ingessata nell’immobilismo e nelle secche della pessima politica dei trasversalismi e dei personalismi e le indagini strategiche fatte propedeuticamente al Psc – ammesso che siano state realizzate seriamente e che siano mai state prese nella giusta considerazione – sono tutte ormai scadute ed invalide perché in questi ultimi dieci anni è cambiato tutto il panorama socio-economico locale oltre che nazionale.

Si plaude quindi all’iniziativa del consigliere comunale Pasqualino Ruberto – che ricordiamo alle ultime elezioni amministrative comunali ha partecipato come candidato a Sindaco con l’appoggio di FdI-AN – di presentare una mozione sul Piano strutturale comunale che porti il Consiglio all’annullamento in autotutela della delibera n. 79/2015 di adozione dello stesso Psc.

Analogo invito, all’indomani dell’insediamento del Sindaco Mascaro, fù sicuramente presentato pubblicamente dall’Ordine degli Architetti ed anche altre rappresentanze di Ordini e categorie professionali in seguito riproposero tale necessità ma dal palazzo municipale mai si è avuta alcuna risposta in merito.

Sentiamo parlare da oltre un anno delle quasi duecento osservazioni al Psc presentate da cittadini e da svariati portatori di interessi per vedere riconosciuti eventuali diritti e/o per operare miglioramenti al Piano ma a tutt’oggi nulla ci è dato sapere; gli Enti territoriali sovraordinati (Regione e Provincia) hanno sentenziato che questo Psc adottato dev’essere modificato sia per riportare lo stesso alla versione pre-emendamenti e sia per adeguarlo a normative regionali che nel frattempo sono diventate esecutive…

Quindi riteniamo che lo stesso Psc, comunque, dovrà essere riadottato e quindi dovrà essere risottoposto al periodo di pubblicazione oltre al periodo delle Osservazioni perché quelle precedenti perderebbero di efficacia visto che riferite a situazioni progettuali diverse… continuando così si arriverà alla fine del mandato della Giunta Mascaro… sempre che si registri una stessa maggioranza che coerentemente lo adotti e lo approvi… per ora assistiamo solo a stucchevoli prese di posizione contro il Responsabile unico del procedimento del Piano, come se tutto dipendesse dal Rup e non dalla Giunta e dalla maggioranza del Consiglio comunale…

Ritornando alla mozione che è stata presentata in Consiglio comunale, il Circolo lametino di Fratelli d’Italia-AN ritiene che il Consiglio comunale – su proposta della Giunta – debba immediatamente approfittare delle nuove norme urbanistiche regionali, entrate in vigore con la recente Legge regionale n. 28/2016, che in estrema sintesi consentirebbero – annullando la delibera di adozione e deliberando sul consumo di suolo zero per il futuro – di «salvare» le superfici edificabili e volumi previsti nel previgente strumento urbanistico (Piano regolatore generale) oltre che liberare la città dalle pesanti norme di salvaguardia che costringono alla doppia verifica di conformità dei due strumenti urbanistici (quello previgente e quello adottato) facendo prevalere sempre la norma più restrittiva.

Altra problematica, che urgentemente l’Amministrazione comunale dovrà prendere in considerazione e portare a soluzione, è quella riguardante la Dirigenza dei settori tecnici (Lavori pubblici ed Urbanistica) temporaneamente affidata (o imposta per deficit di Bilancio?) ad un dirigente amministrativo «non tecnico» che per dovere istituzionale probabilmente liquida (tutelandosi) solo l’ordinaria amministrazione…

La terza città della Calabria non può avere «commissariati» i due unici settori trainanti dell’economia locale e gli uffici tecnici del SUE e del SUAP non possono restare abbandonati a se stessi senza figure dirigenziali competenti in materia tecnica ed esperte (che abbiano già svolto tali ruoli in Enti pubblici di pari dimensioni) e capaci di rendere operativi gli stessi settori prendendosi la responsabilità di decidere… con pratiche edilizie e di attività produttive ferme ed impaludate nei meandri della cervellotica burocrazia… senza nessun funzionario responsabile che relazioni sullo stato delle cose… senza uno studio dei carichi di lavoro e dei tempi medi di evasione delle pratiche…

Se gli uffici risultano non produttivi e tutti gli utenti si lamentano, ci dovrà pur essere qualcuno che «paghi» per lo stato delle cose… dei dirigenti e/o funzionari rimossi e destinati ad altro incarico oppure dipendenti sollevati dall’incarico per incompetenza o per negligenza o per prepotenza… mai un colpevole… si assiste solamente e con indolenza alla vessazione degli utenti (cittadini ed aziende) e dei tecnici perché evidentemente esiste un corto circuito nella macchina burocratica e qualcuno ha smesso di fare il proprio dovere convinto di non dover rendere conto a nessun controllore…

Infine, vorremmo che il Segretario comunale o l’Assessore o il Dirigente di settore o chiunque sia stato il responsabile della scelta di cambiamento del precedente software di trasmissione delle pratiche edilizie dello Sportello unico edilizia (Sue), riferisca in Consiglio comunale sulle motivazioni reali che hanno spinto l’Ente comunale ad abbandonare il precedente software (WinRiPCo) che seppur cervellotico e poco duttile rappresentava un performante strumento amministrativo se paragonato all’attuale pessimo e lacunoso software che non aiuta i professionisti esterni (anzi li esaspera) e comporta disservizi per gli utenti e serie problematiche di archiviazione anche per i tecnici istruttori comunali che impazziscono andando alla ricerca della documentazione nel calderone del server del protocollo.

Negli ultimi cinque o sei anni il Comune di Lamezia Terme (Giunta Speranza e Giunta Mascaro) pare abbia deciso autolesionisticamente di diventare – obbligando però anche i cittadini ed i liberi professionisti a diventarlo a loro spese – un BetaTester delle diverse software-house impegnate con gli Enti pubblici… purtroppo queste leggerezze sono state pagate dagli utenti (tecnici e privati) che subiscono i disservizi e dai dipendenti che vedono raddoppiarsi e triplicarsi il loro lavoro senza alcun vantaggio per nessuno.

Se Lamezia Terme perderà anche questa ennesima possibilità di rinascita civile ed urbanistica… allora è meglio che cominciamo tutti a pensare che il futuro ed il benessere dei nostri figli sia da trovare altrove…
Circolo cittadino FdI-AN Lamezia Terme


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