L'aeroporto internazionale di Lamezia Terme
10 dicembre 2015
L'aeroporto internazionale di Lamezia Terme

News Lamezia e lametino

Il vicesindaco Caglioti interviene sulla vicenda dell’aumento del capitale sociale della Sacal


Nella mia qualità di Vice Sindaco ed Assessore con delega alle Società partecipate ho letto con stupore alcune esternazioni che da vari settori dell’ambiente politico lametino sono state rivolte alla vicenda dell’aumento del capitale sociale della SA.CAL. s.p.a. di modo che, visto peraltro l’incessante susseguirsi di una serie di note stampa dal contenuto francamente sconcertante, non mi posso esimere dal rassegnare al riguardo alcune brevi considerazioni che contribuiscano a scrivere, una volta per tutte, una pagina di verità.

Appaiono avulse dalla realtà economico-finanziaria dell’Ente e dalla normativa in materia di Società partecipate oltre che disancorate dai deliberati del Consiglio Comunale di Lamezia Terme le note diffuse dai Consiglieri comunali Pasqualino Ruberto e Mimmo Gianturco nonché, da ultimo, dagli ex Consiglieri comunali Vittorio Paola e Nicola Mastroianni a proposito della delibera della Giunta Comunale n.427 del 04.12.2015 con la quale sono state promosse donazioni spontanee da finalizzare alla eventuale sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale della SA.CAL s.p.a.

Amministrare, per come certamente sanno i soggetti che hanno incautamente diramato una serie di note stampa caratterizzate da un contenuto politico alquanto strumentale che mal si concilia con le stringenti norme in materia di Società partecipate, impone competenza e responsabilità al fine di adottare provvedimenti giuridicamente validi ed, al contempo, al fine di garantire, in ogni campo ed in ogni momento, l’osservanza di normative inderogabili ed il rispetto di equilibri economici e finanziari vitali per un Ente pubblico.

Nulla da dire sulla tautologica rilevanza economica e politica dell’Aeroporto cittadino che, per come è ovvio, rappresenta orgoglio e fiore all’occhiello di tutti i Lametini, ivi compresi i componenti della Giunta Mascaro. Si impone tuttavia, visti i fuorvianti argomenti utilizzati da coloro i quali sono a vario titolo intervenuti sul tema a mezzo stampa, una maggiore chiarezza in ordine ai presupposti ed ai contenuti sui quali è stata fondata la deliberazione adottata dalla Giunta comunale.

E’ necessario in primo luogo chiarire ai cittadini che l’aumento di capitale della SA.CAL. s.p.a., diversamente da quanto lascerebbero velatamente intendere consiglieri comunali vecchi e nuovi, non è frutto di una libera scelta del C.d.A. della Società e, men che meno, del Comune di Lamezia Terme ma ha rappresentato, al contrario, l’adempimento di uno specifico ed inderogabile obbligo di legge.
L’art.3 del Decreto del Ministero dei Trasporti e della Navigazione n.521 del 12.11.1997 intitolato “capitale minimo delle società di gestione aeroportuale”, nel disporre che il capitale sociale dei gestori aeroportuali debba esser determinato in base alle unità di traffico globale calcolate su base annua, prescrive infatti che esso non possa essere inferiore a “lire 25.000 milioni” (pari ad euro 12.911.423,00) per aeroporti con traffico da 2.000.001 WLU/anno a 5.000.000 WLU/anno laddove WLU/anno è da intendersi come Work-load-units ed un’unità equivale ad un passeggero.

La ratio della norma appare del resto evidente atteso che un aeroporto che ha un traffico di passeggeri sopra soglia deve essere gestito da una Società che, essendo una concessionaria dell’ENAC e, quindi, dello Stato in un ambito strategico come quello del sistema aeroportuale nazionale, deve necessariamente avere adeguate strutture societarie e, soprattutto, adeguate consistenze patrimoniali.
Tale punto di partenza, oggettivo ed incontrovertibile, non può essere certamente messo in discussione da chicchessia di guisa che non si comprendono i presupposti dai quali muovono le disarticolate note stampa lette negli ultimi giorni soprattutto ove si consideri che le stesse, provengono da consiglieri comunali, vecchi e nuovi, che dovrebbero avere in materia un minimo di competenza.

Ebbene, rilevato che l’Aeroporto internazionale di Lamezia Terme ha superato sin dall’anno 2011 la quota di due milioni di passeggeri annui, non è revocabile in dubbio che l’aumento del capitale sociale della Società che ha la gestione totale dell’aeroporto rappresenta un adempimento di legge che non può essere in alcun modo eluso.
Sgombrato il campo da questo primo strumentale dubbio, deve rispondersi anche a chi sostiene, in maniera alquanto creativa e poco tecnica, che a fronte di uno stringente adempimento previsto dalla legge si potrebbe ipotizzare un rinvio sine die.

Anche in questo caso, però, la critica e la proposta apoditticamente avanzate dal consigliere Pasqualino Ruberto appaiono strumentali e fuorvianti ove si consideri che l’inottemperanza da parte della SA.CAL. s.p.a. all’obbligo di legge è stato già formalmente rilevato nella relazione sulla verifica amministrativo-contabile che l’ENAC ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze hanno notificato alla Società il 7.07.2014 e che, essendo stata inoltrata formale diffida da parte dei predetti Organi, la persistenza dell’inadempimento determinerebbe, ai sensi e per gli effetti dell’art.14 bis della Convenzione ENAC/SACAL, la decadenza della Società dalla concessione della gestione totale dell’Aeroporto di Lamezia Terme che verrebbe, pertanto, immediatamente commissariato.

Ciò nonostante, ferma restando l’ineludibilità dell’aumento di capitale, è appena il caso di evidenziare come il Sindaco Paolo Mascaro, che sulla questione SA.CAL. s.p.a. ha posto da subito la sua massima attenzione, ha già attivato tutti i canali istituzionali per meglio regolamentare i tempi della sottoscrizione e del versamento dell’aumento del capitale sociale che peraltro, diversamente da quanto ancora una volta erroneamente rappresentato nelle note stampa, non dovrà essere sottoscritto e versato entro la data del 18 Dicembre 2015 ma nei più ampi termini che l’Assemblea Straordinaria della SA.CAL. S.p.A., appositamente convocata, dovrà ancora fissare.

La sottoscrizione dell’aumento del capitale sociale prevede, infatti, il versamento dei relativi importi in varie tranches le cui scadenze, da determinarsi peraltro in via definitiva solo nel corso dell’Assemblea Straordinaria del 18 Dicembre p.v., sono state sin d’ora previste, quantomeno per la seconda e la terza rata, per la fine del 2016 e per la fine del 2017.
La partita della sottoscrizione e del versamento dell’aumento di capitale è pertanto una partita tutta da giocare in sintonia con quelli che saranno i futuri equilibri finanziari del Comune di Lamezia Terme il quale peraltro, in questa prospettiva, potrebbe in teoria anche utilizzare fonti di finanziamento non inserite e, quindi, non utilizzate ai fini del piano di riequilibrio pluriennale di recente rimodulato.
Una volta sgombrato il campo dagli artificiosi dubbi interposti in ordine alla obbligatorietà ed alla tempistica dell’aumento di capitale sociale, è appena il caso di chiarire la genesi e la finalità della tanto criticata delibera della Giunta Comunale n.427 del 04.12.2015 che Pasqualino Ruberto, Mimmo Gianturco, Vittorio Paola e Nicola Mastroianni dovrebbero ben conoscere.

La proposta di una donazione modale finalizzata ad una raccolta fondi per agevolare l’aumento di capitale non è stata una scelta dell’amministrazione Mascaro ma è frutto di una deliberazione del Consiglio comunale che nella seduta del 19 Ottobre u.s. ha approvato all’unanimità una specifica mozione presentata proprio dal consigliere comunale Mimmo Gianturco traducendola però, prendendo le mosse dagli ineccepibili chiarimenti forniti in Consiglio dal Sindaco che ha mirabilmente spiegato all’assise l’elementare inammissibilità tecnica di un “azionariato popolare”, in termini giuridicamente validi.
Non si comprende, pertanto, il senso della polemica oggi accesa sui giornali atteso che agli autori delle note stampa dovrebbe essere assolutamente chiaro, all’esito della discussione e della deliberazione consiliare, che l’unica ipotesi praticabile è quella di una donazione volontaria e modale e che l’ipotesi di promuovere un azionariato popolare è assolutamente fantasiosa prima ancora che semplicemente inammissibile.

L’ipotesi di un azionariato popolare, per come dovrebbe sapere chi riveste o ha rivestito la carica di consigliere comunale di una importante città come Lamezia Terme, è in effetti esclusa dalla Legge e dallo Statuto della SA.CAL. S.p.A. che prevede all’articolo 6), come nei casi di qualunque Società del medesimo tipo, che il diritto di sottoscrivere gli aumenti di capitale è riservato solo in favore dei soci.
In caso di mancato esercizio di tale diritto da parte di uno dei soci, inoltre, lo Statuto sociale prevede un’opzione riservata agli atri soci ed ancora, solo nell’ipotesi di mancato esercizio anche del diritto di opzione, la collocazione delle quote sul mercato con procedura concorsuale ad evidenza pubblica.

Assolutamente fantasiosa e strampalata, pertanto, è la prospettata ipotesi di un azionariato popolare atteso che le norme statutarie riserverebbero le quote eventualmente non sottoscritte dal Comune di Lamezia Terme e/o da altri azionisti agli altri soci pubblici o privati e, solo in caso di mancata adesione di quest’ultimi, ai soggetti acquirenti sul libero mercato.
Anche in quest’ultimo caso, peraltro, sarebbe ovviamente impossibile indirizzare la collocazione delle quote in favore di determinati soggetti idonei a garantire la “lametinità” della partecipazione societaria atteso che la procedura di collocazione delle azioni inoptate dovrebbe avvenire mediante una procedura pubblica e concorsuale.

E’ proprio in considerazione di tali presupposti che il Consiglio Comunale ha approvato la mozione relativa alla raccolta fondi presso soggetti pubblici e privati ed è sempre in tale prospettiva che l’Amministrazione comunale si riserva di adottare tutte le misure idonee, purchè compatibili con lo stato di predissesto in cui versa l’Ente e purchè sostenibili rispetto al piano di riequilibrio pluriennale di recente rimodulato, per conservare inalterata la sua quota di partecipazione in seno alla SA.CAL. s.p.a.

La mozione peraltro, approvata all’unanimità nei termini sopra descritti, è stata votata anche dai consiglieri comunali Pasqualino Ruberto e Mimmo Gianturco oltre che dai consiglieri di opposizione appartenenti ai gruppi politici degli ex consiglieri Vittorio Paola e Nicola Mastroianni di modo che la polemica accesa sugli organi di stampa appare stucchevole oltre che sconcertante.
E’ stato chiarito in Consiglio comunale, una volta preso espressamente atto che l’azionariato popolare proposto dal Consigliere comunale Mimmo Gianturco era una soluzione tecnicamente impossibile in quanto giuridicamente illegittima, quali sarebbero stati i termini della raccolta fondi che l’Amministrazione Mascaro, repetita iuvant, ha promosso solo al fine di eseguire un apposito e sovrano deliberato del Consiglio comunale promosso con il decisivo contributo dei consiglieri di opposizione.

Se alcuni Consiglieri comunali, vecchi e nuovi, non riescono a comprendere le questioni tecniche neanche dopo che le stesse sono state trattate in Consiglio comunale non è colpa dell’amministrazione Mascaro che tuttavia, se necessario, è disponibile a fornire loro adeguate spiegazioni supplementari anche su specifica loro richiesta.
Invito pertanto i consiglieri di opposizione, quali soggetti politici che hanno direttamente promosso la raccolta dei fondi presso la cittadinanza, ad essere consequenziali a ciò che hanno voluto e votato in Consiglio comunale e, quindi, ad attivarsi immediatamente e con solerzia, senza promuovere sterili e stucchevoli polemiche, per l’effettivo successo della donazione modale.

Respingo al mittente al contempo le sterili quanto vacue polemiche in ordine ad un presunto immobilismo della Giunta Mascaro in merito alla vicenda dell’aumento del capitale della SA.CAL. s.p.a. atteso che l’amministrazione comunale, diversamente da quanto avvenuto in passato, ha adottato sin dal primo giorno del suo insediamento ed adotterà in futuro ogni iniziativa possibile per mantenere inalterata nella Società la quota della sua partecipazione azionaria e, comunque, il peso politico esercitato in seno alla compagine sociale.

Al riguardo, proprio agli ex consiglieri comunali Vittorio Paola e Nicola Mastroianni, che oggi sollecitano una maggiore attenzione sulla vicenda SA.CAL., voglio sommessamente rammentare come la precedente amministrazione abbia lasciato la Società senza la soluzione delle problematiche di cui l’Amministrazione Mascaro si è fatta immediatamente carico ed, addirittura, senza la presenza in C.d.A., per lunghissimo tempo, di quel rappresentante del Comune che avrebbe dovuto eventualmente vigilare sulla gestione societaria, tanto criticata, di quelli che oggi vengono definiti i potentati catanzaresi.
Proprio un bell’esempio di corretta amministrazione di una Società strategica e di grande rilevanza politica ed economica per il Comune e per l’intera Città !!!!
Stiano tranquilli pertanto Ruberto, Gianturco, Paola e Mastroianni perché l’Amministrazione Mascaro, esattamente al contrario della precedente Amministrazione, vigilerà quotidianamente sulla SA.CAL. s.p.a. in modo da garantire alla Società una gestione assolutamente autorevole, trasparente e competente.

Assolutamente improponibile è infine l’ipotesi avanzata da Pasqualino Ruberto in ordine all’adozione di un rischioso meccanismo di sottoscrizione e rivendita delle azioni atteso che tale procedimento, oltre ad essere vietato da stringenti norme di legge e statutarie, è inconciliabile con la natura del Comune che non può trasformarsi in un imprenditore che persegue logiche speculative dagli esiti incerti.
Di soluzioni come gli swap, i derivati e la finanza creativa il Comune di Lamezia Terme, come del resto la Provincia di Catanzaro, ne ha già avuto abbastanza.
Non bisogna in definitiva tacere ai cittadini che il tutto va valutato alla luce della normativa oggi vigente che prevede l’obbligo per gli Enti locali di razionalizzare le partecipazioni societarie possedute attraverso la riduzione del numero e dei costi che da esse derivano sui bilanci degli Enti.
Francesco Caglioti
Vicesindaco del Comune di Lamezia Terme


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