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27 novembre 2016

News

Italiani rimandati a tavola: la maggior parte non assume i corretti quantitativi di frutta, verdura, uova, latte e pesce


Solo 2 italiani su 10 consumano il giusto quantitativo di frutta e solo 3 su 10 quello corretto di verdura, nonostante pensino di mangiare adeguatamente questi alimenti, di cui le porzioni raccomandate giornaliere sono tra le 4 e le 5. Ed ancora: solo 2 italiani su 10 assumono correttamente latticini, mentre 3 su 10 non mangia il giusto quantitativo di uova.

Anche il pesce risulta essere un grande assente dalle tavole degli italiani, a consumarne il corretto quantitativo settimanale è solo 1 italiano su 3, come anche per la frutta a guscio, di cui solo 1 su 2 ne mangia i quantitativi raccomandati.

Questi sono i principali risultati emersi dal test della piramide alimentare di Curarelasalute.com, campagna che nasce con l’obiettivo di informare e sensibilizzare la popolazione sull’importanza di prendersi attivamente cura di sé, partendo dall’alimentazione e da uno stile di vita virtuoso, realizzata con il patrocinio della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie.

I risultati aggiornati del sondaggio, realizzato a partire da ottobre 2015 a cui hanno risposto circa 25.000 persone, sono stati presentati nei giorni scorsi al 33° Congresso nazionale della Società scientifica, prezioso appuntamento di confronto tra i professionisti che tutti i giorni sono chiamati a prendersi cura della salute dei cittadini, all’interno della sessione «Collaborazione tra farmacia territoriale e medicina generale: i progetti Simg».

«A fronte di questi dati, che ci confermano quanto le abitudini alimentari diffuse nella maggior parte della popolazione, siano scorrette, il medico di base è chiamato a consolidare il proprio ruolo di counselling al paziente su una corretta e sana alimentazione, considerata fondamentale per il benessere e la salute», spiega Claudio Cricelli, presidente della Simg.

«Infatti i professionisti che erogano assistenza sanitaria nell’ambito delle cure primarie sono chiamati, da un lato«, proosegue il dottore Cricelli «a monitorare le abitudini dietetiche ed evidenziare possibili carenze nutrizionali e, dall’altro, a fornire consigli e indicazioni su alimentazione varia ed equilibrata, importanza dell’attività fisica ed eventuale necessità di integrazione alimentare, suggerendo le soluzioni più appropriate».


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