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23 gennaio 2018

News

Jeff Bezos dona 33 milioni di dollari ai «sognatori»


Jeff Bezos, Ceo di Amazon e uomo più ricco del mondo, insieme alla moglie MacKenzie Bezos ha deciso di donare a 33 milioni di dollari destinati al finanziamento di una borsa di studio particolare dedicata ai Dreamers, cioè i giovani, figli di immigrati irregolari arrivati negli States senza documenti, che si sono diplomati nelle scuole superiori degli Stati Uniti d’America e vogliono continuare gli studi.

La donazione passa attraverso TheDream.US, una società che si occupa proprio dei giovani immigrati che sono venuti in questo paese in giovane età senza documenti. L’organizzazione esiste da 4 anni e ha una partnership con più di 70 college, in 15 Stati differenti. La società offre ad ogni studente 33.000 dollari in borse di studio, in 4 anni, per aiutarli a coprire i costi di tasse scolastiche e dei libri.

Jeff Bezos, proprietario di un patrimonio di 105 miliardi di dollari, ha così spiegato il motivo del suo gesto: «Mio padre è venuto negli Stati Uniti quando aveva 16 anni come parte dell’operazione Peter Pan. È atterrato in questo paese da solo e non era in grado di parlare inglese. Con grande determinazione e l’aiuto di alcune organizzazioni mio padre è diventato un cittadino eccezionale. MacKenzie e io siamo onorati di poter aiutare i Dreamers di oggi, finanziando queste borse di studio».

La buona azione da parte di Bezos è stata interpretata come un forte messaggio al pensiero del presidente USA Donald Trump, favorevole all’abolizione del Daca, acronimo di Deferred Action for Childhood Arrivals, la legge voluta nel 2012 dall’allora presidente Usa Barak Obama che aveva lo scopo di proteggere dall’espulsione i figli degli immigrati clandestini entrati negli States da bambini, ovvero i cosiddetti Dreamers.

Gli immigrati che hanno ricevuto lo status Daca, dal 2012 al 2017, sono stati 800.000 e l’abolizione della legge voluta Donald Trump è stata di recente fermata da un giudice.

Oltre a Bezos, tra l’altro, oltre 100 dirigenti aziendali, tra cui Apple, Facebook, Gm, Coca Cola, Amazon, Google, Uuber ed Intel, hanno firmato una petizione destinata al Congresso per salvare il Daca.


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