Due studi condotti dalla Swinburne University of Technology in Australia su giovani adulti hanno dimostrato un effetto positivo sulle funzioni cognitive e, in particolare, un ritardo nell’indebolimento delle abilità che coinvolgono velocità di pensiero e la memoria in quei soggetti che hanno fatto più sovente ricorso alla piramide alimentare propria della dieta mediterranea.
Detto in parole povere, la dieta mediterranea aiuta a mantenere il cervello in allenamento e allontana la progressione dell’Alzheimer.
Le sue proprietà, in relazione alla riduzione dell’incidenza di malattie cardiovascolari, il cancro, il diabete, la pressione alta e l’obesità erano note da tempo, ma adesso abbiamo un motivo in più, dunque, per prediligere a tavola pesce, carni bianche, frutta e verdura.
Ma, attenzione! I ricercatori sottolineano che non serve solo mangiare bene, ma anche stare lontano da stress e fare esercizio fisico: solo così si migliorano le condizioni di vita delle popolazioni che invecchiano.
«La dieta mediterranea offre la possibilità di cambiare alcuni dei fattori di rischio modificabili», ha spiegato l’autore Roy Hardman dalla Swinburne University. «Questo è possibile migliorando l’apporto di vitamine e minerali, cambiando il profilo lipidico, utilizzando olio di oliva come principale fonte di grassi alimentari, migliorando i polifenoli nel sangue, e forse cambiando la flora intestinale».