EGR. PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA,

da educatore, mi sento profondamente addolorato nel sentire e nel leggere le avventate dichiarazioni di solidarietà verso Valentino Rossi, che nell’ultima prova mondiale, sia in gara che dopo la gara, ha avuto comportamenti, a mio giudizio, inadeguati, e pertanto severamente sanzionabili, non solo dai giudici di gara ma soprattutto dal senso comune. Ma ciò che maggiormente mi indigna, al di là di un campione dello sport, tanto abile e bravo nel tagliare spesso il traguardo prima degli altri, ma incapace di valorizzare la sobrietà di un gesto come quello di chiedere scusa, è la marea di Vip, affollati sugli scanni dei giudici assolutori, che non si rendono conto del devastante messaggio diseducativo che trasmettono ai tanti giovani e bambini che li osannano e di cui rappresentano spesso la personificazione dei loro sogni.

Né meglio ha fatto, nella circostanza, l’attuale capo del governo telefonando dal sud America al campione delle due ruote, se, invece di invitarlo a una severa autocritica, gli ha manifestato soltanto solidarietà. Il tutto non si esaurisce con il tacere del clamore mediatico che accompagna la conclusione dell’evento sportivo, ma potrebbe rappresentare, per la sua esemplarità, un rischio di consolidamento del rapporto sordo ed unidirezionale dell’adulto verso il bambino, che diventa, suo malgrado, l’anello della catena di rapporti avvilenti e mortificanti, visibili oggi ovunque nella nostra società.

Fiducioso che, valutando la mia riflessione, Lei possa onorarmi di una Sua risposta, La ringrazio e La saluto.

Fiore Isabella
Insegnante di Lamezia Terme