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9 maggio 2020

News

L’irresistibile ascesa del calcio femminile


Che la qualità dello sport femminile sia inferiore a quella dello sport maschile è un preconcetto che ci stiamo lasciando lentamente alle spalle. Grazie ai loro straordinari risultati e alla loro attitudine esemplare, infatti, atlete come Federica Pellegrini, Bebe Vio e Ofelia Malinov sono diventate, rispettivamente, sinonimo di nuoto, scherma e volley. Queste e molte altre sportive sono oggi dei punti di riferimento nelle loro discipline a livello internazionale, oltre che personaggi popolari sempre più amati dagli esperti e dal grande pubblico e sempre più seguiti dai media e sui social.

Ciò vale, naturalmente, anche per il calcio, il re degli sport dei nostri tempi. La sua declinazione al femminile ha una tradizione più breve e meno celebrata di quella maschile, ma negli ultimi anni il divario si sta colmando. Molto resta ancora da fare, soprattutto sul piano del riconoscimento professionale e del trattamento economico delle giocatrici, eppure alcuni eventi di grande richiamo come il Mondiale del 2019 in Francia (l’ottava edizione del massimo torneo calcistico femminile, ideato nel 1991) stanno trasformando la percezione del calcio femminile in tutto il pianeta. Si tratta, infatti, di un fenomeno in espansione che sta attirando su di sé l’attenzione non solo degli appassionati di sport, ma anche di sponsor globali come Nike, Visa, Barclays o Adidas (tra gli altri) e dei bookmaker dei grandi operatori di scommesse sportive.

L’affermazione del calcio femminile a livello mondiale ha una protagonista indiscussa: la nazionale USA, una superpotenza senza rivali in questo campo. Lo scorso anno questa squadra conquistò in Francia il suo quarto titolo mondiale (il secondo consecutivo) dopo aver giocato ben tre finali di seguito. Negli Stati Uniti il soccer maschile non ha mai avuto lo stesso successo che in Europa: sono altri sport, come il basket, il football americano o il baseball, a farla da padrone, mentre il calcio è sempre stato relegato a una posizione marginale. Tra le donne, invece, sta letteralmente spopolando. Calciatrici come la capitana Megan Rapinoe o Alex Morgan sono delle autentiche star, con ingaggi da centinaia di migliaia di dollari (cifre impensabili anche per le migliori giocatrici europee) e contratti molto consistenti con diversi sponsor. Morgan, in particolare, è in questo momento la calciatrice più pagata al mondo e la dodicesima atleta con maggiori entrate. Si calcola, infatti, che il suo compenso raggiunga un totale di 5,8 milioni di dollari l’anno.

In Italia la situazione è molto diversa. Solo recentemente (dicembre 2019) è stato approvato in Senato un emendamento alla Legge di Bilancio che equipara le donne agli uomini nello sport. Grazie a questo intervento, anche in Italia le atlete sono diventate sportive con contratti professionisti e sono stati introdotti incentivi fiscali (con l’esonero contributivo per tre anni) per quelle società femminili che stipuleranno contratti di lavoro di tipo sportivo.

Così come nel calcio maschile, anche in quello femminile l’Italia è piena di grandi talenti. Lo ha dimostrato in Francia la nazionale azzurra, capitanata da Sara Gama e allenata da Milena Bertolini. Anche se non sono riuscite a superare l’ostico scoglio dell’Olanda nell’eliminatoria dei quarti di finale, le nostre atlete hanno lasciato ben chiara a tutti una cosa: con la loro grinta e la grande qualità del loro gioco, possono competere alla pari con le squadre più importanti del mondo.


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