Una meditazione cantata, il concerto che le Ancillae Domini, dirette da Licia Di Salvo, hanno tenuto presso la Chiesa di Santa Lucia nei giorni scorsi su invito di don Vittorio Dattilo, nell’ambito della novena alla Santa siracusana e dopo il felice restauro della statua omonima.

Il canto gregoriano, “grande tesoro” della musica sacra, espressione millenaria di comunicazione di fede, è stato il motivo sonoro dell’evento per celebrare le due figure femminili, presenti nel cammino dell’Avvento, la Beata Vergine Maria e Santa Lucia. Entrambe presenti anche nei versi di Dante e, insieme a Beatrice, coloro che sollecitano Virgilio a soccorrere il poeta smarrito.
Il femminile della storia della salvezza, la pazienza, il fiat, la forza della fede, hanno trovato risonanza nei canti proposti dalle Ancillae con un programma che ha spaziato tra Oriente e Occidente, rivelando il culto antichissimo di Maria, nella tradizione greco-bizantina e romana.

Le Ancillae, Maria Gabriella De Capitani, Enza Mirabelli, Maria Sabrina Funaro, Armida Nicotera, Angela Scalise, dirette da Licia Di Salvo, accanto ad un impegno di studio e di ricerca delle fonti manoscritte, sono ormai da un ventennio costantemente attive, a livello regionale e nazionale, in campo liturgico e didattico con esecuzioni di melodie gregoriane sia durante le celebrazioni che in occasioni di conferenze.
«Mettersi in ascolto in una dimensione che è altro da sé e dal contingente», ha affermato Don Vittorio, alla fine dell’evento, invitando il pubblico presente a non dimenticare che la preghiera del canto fortifica e rafforza lo spirito.

«Il canto gregoriano è il canto proprio della liturgia romana», spiega Licia Di Salvo, «ma è anche il canto dell’innamorato che, esprime la gioia di sentirsi amato e riamare con l’unico strumento umano che possiede: la voce. Ecco perché non utilizza altri strumenti, ma docilmente si piega alla parola, si sottomette al testo, si pone al servizio della liturgia».

Un evento di spiritualità e musica che ha fatto ben emergere i valori che contraddistinguono le Ancillae Domini e la loro attività, nella continua ricerca della bellezza sprigionata dal più antico canto cristiano che, con purezza melodica, guida lo spirito al silenzio e alla contemplazione del mistero divino.