Si dice che tanto tempo fa Babbo Natale, stanco di lavorare giorno e notte per preparare i regali da portare ai bambini di tutto il mondo, decise di farsi aiutare dai suoi vicini di casa: renne, elfi e gnomi che vivevano insieme a lui nelle foreste innevate della Finlandia. Gli elfi ne furono molto felici, si divertivano molto a stare nelle case degli umani per osservarli e ogni tanto fargli qualche dispetto, così da quel giorno ogni anno, dal giorno del Ringraziamento in poi, presero l’abitudine di nascondersi nelle case dei bambini allo scopo di riferire poi a Babbo Natale tutte le azioni buone o cattive che essi compiono.
La leggenda narra che gli elfi lascino traccia del loro passaggio, ad esempio mettendo in disordine il presepe, mangiando i vostri dolci preferiti o nascondendo i giocattoli dei più piccoli. Appena ci si accorge che un elfo è in casa la prima cosa da fare è dargli un nome, per chiamarlo e salutarlo educatamente. L’elfo in questo modo non perderà la sua magia, deciderà di rimanere in casa e magari invece di nascondersi negli armadi o sotto i letti, si metterà seduto su una mensola dalla quale durante il giorno osserverà tutto quello che succede in casa e soprattutto come si comportano i bambini. Ricordatevi che non bisogna mai toccarlo, gli elfi sono creature molto sensibili e riservate.
L’elfo lavora infatti solo di notte, controlla se tutti dormono, va a riferire a Babbo Natale quello che è successo nella giornata appena trascorsa e se non è molto contento può anche fare qualche piccolo dispetto o lasciare misteriosi messaggi da decifrare. L’Elfo rimane in casa fino alla fine delle feste, più o meno fino all’Epifania, quando in piena notte passa a salutarvi e silenziosamente vi da appuntamento al prossimo anno, quando una bella mattina di dicembre lo vedrete ricomparire “seduto sulla mensola”…
The Elf on the Shelf o “l’elfo sulla mensola” è una tradizione americana abbastanza recente (la leggenda è narrata in un libro del 2004 ma probabilmente è preesistente), legata alla festa del Ringraziamento e al Natale, ispirata alle antiche leggende natalizie celtiche e nordeuropee, e da poco ha iniziato a prendere piede anche qui da noi. E’ molto divertente e istruttiva per i piccoli di casa che, aspettando la nascita di Gesù Bambino, imparano a relazionarsi con le piccole creature del bosco che osservano il loro comportamento, inducendo alla responsabilità e continuando a ricreare il pensiero magico della gioia dell’Attesa.
Annamaria Persico