La proposta di modifica dell’assetto delle scuole del primo ciclo deliberata dalla Giunta comunale lametina, che prevede l’aggregazione dei 4 plessi dell’infanzia e primaria di Fronti e Zangarona (attualmente costituiti da un numero complessivo di 57 alunni) dall’Istituto comprensivo «Ardito-Don Bosco» all’Istituto comprensivo «Don Milani», mina il criterio oggettivo della continuità didattica e la contiguità territoriale con grave disagio e pregiudizio per gli alunni a causa della traumatica discontinuità pedagogica.
E’ anacronistico il riproporsi della logica compensativa costruita sulla negazione del diritto di scelta dell’utenza scolastica. La decisione della Giunta Mascaro è l’ennesimo tentativo di aggregare Fronti e Zangarona all’Ic Don Milani: gli ultimi tre nel 2008, nel 2011 e nel 2014 sempre arginati dal Consiglio comunale e dalla Provincia di Catanzaro.
Lo spostamento di plessi da un Istituto all’altro non significa e non comporta pari spostamento del corpo docente; di conseguenza, le classi e le sezioni spostate e quindi gli alunni si troverebbero altri docenti; i docenti rimasti creerebbero a catena ulteriori spostamenti di altri docenti nelle varie classi e sezioni.
Continuare a studiare nella stessa scuola, con lo stesso metodo e con la stessa impostazione è la chiave del successo didattico e la migliore garanzia contro l’abbandono e la dispersione.
Trovo assurdo che la continuità educativa, da sempre promossa ed attivata nell’Istituto Ardito-Don Bosco, debba ancora una volta essere messa in discussione da valutazioni ragioneristiche e da scelte poco oculate e discutibili della Giunta municipale.
Mi appello pertanto al sindaco e all’assessore competente affinché annullino il provvedimento adottato dalla Giunta Municipale sul dimensionamento scolastico cittadino altrimenti porteremo la decisione al Consiglio comunale e provinciale.
Nicola Mastroianni
Consigliere comunale del Pd