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30 dicembre 2017

News

Negato a Carlopoli il diritto di accesso agli atti. A denunciarlo è il gruppo consiliare di minoranza


Dal giorno dell’insediamento in Consiglio comunale nel giugno 2015, sono molteplici le omissioni di atti di ufficio subite dal gruppo consiliare «Uniti per Carlopoli e Castagna».

L’ultimo episodio è avvenuto il 12 ottobre scorso, quando i consiglieri inviano apposita missiva indirizzata, tra gli altri, alla Giunta comunale, con la quale chiedono delucidazioni sul pagamento di arretrati verso la ditta che aveva realizzato i lavori di ristrutturazione della piattaforma culturale di Carlopoli.

Tutt’oggi, nonostante siano passati oltre 2 mesi, nessuna risposta è arrivata dal palazzo comunale.

Il Comune non è proprietà privata – con obbligo di omertà – nelle mani di Mario Talarico e dei suoi adepti. Sono almeno venti le omissioni di atti di ufficio, sempre segnalate alle Autorità competenti, e siamo davvero amareggiati del fatto che, almeno in apparenza, il tutto passi inosservato.

Il diritto di accesso agli atti è sancito dalla Legge 241/90 anche se, per una compagine che ha sempre paventato trasparenza e legalità, il tutto dovrebbe solo essere ricondotto ad una mera questione morale.

La vicenda che stiamo vivendo da quando siamo consiglieri comunali a Carlopoli, credeteci, è totalmente diversa da quella che vogliono far passare all’esterno.

Avrete letto, in passato, un articolo di giornale, comparso sul Fatto Quotidiano, in cui gli amministratori di Carlopoli venivano definiti gli «Anti-Batman» (in relazione agli episodi che hanno visto coinvolto l’ex consigliere regionale del Lazio Fiorito), vice-presidenza di Avviso Pubblico, lotta alle mafie ma, alla luce dei fatti, ci ritroviamo perfino a dover combattere per garantire il più sacrosanto diritto di accesso agli atti, senza soffermarci nuovamente su allacci abusivi, appalti pilotati, materiali di progetti spariti, eccetera.

Siamo ancora più amareggiati dal fatto che lo stesso comportamento omissivo è stato perpretato anche nei confronti di un cittadino di Carlopoli. La situazione, leggermente diversa, è comunque moralmente grave.

Siamo veramente stanchi! Speriamo che l’inerzia delle Autorità non ci porti a presentare le dimissioni. Purtroppo non è più una questione politica, bensì una questione di legalità!
Gruppo consiliare «Uniti per Carlopoli e Castagna»


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