In Italia sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo e di allevamento con il rischio di estinzione che si estende dalle piante coltivate agli animali allevati.
E’ quanto afferma la Coldiretti – in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, che si festeggia in tutto il Pianeta il 22 maggio – che evidenzia però come l’agricoltura italiana abbia invertito la rotta negli ultimi anni, diventando la più green d’Europa.
«L’Italia», sottolinea la Coldiretti «è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche leader in Europa con quasi 60 mila aziende agricole biologiche e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare».
In Italia nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta.
L’omologazione e la standardizzazione delle produzioni a livello internazionale mettono a rischio anche gli antichi semi della tradizione italiana sapientemente custoditi per anni da generazioni di agricoltori.
«Un pericolo», secondo la Coldiretti «per i produttori ed i consumatori per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del Made in Italy ma anche un attacco alla sovranità alimentare e alla biodiversità».