Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali rende noto che grazie all’operazione denominata «Mamma mia» dell’Ispettorato repressione frodi (Icqrf), coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, è stato bloccato un traffico di falso olio Made in Italy, pari a 2 mila tonnellate per un valore complessivo di 13 milioni di euro. Nell’ambito delle attività dell’Ispettorato sono stati eseguiti, in collaborazione con la Guardia di Finanza, 12 perquisizioni e 16 sequestri in Puglia, Calabria e Umbria. Otto gli indagati, accusati di frode agroalimentare e di reati fiscali.
Il sistema di frode prevedeva il ruolo di imprese «cartiere» che provvedevano a falsificare la documentazione relativa all’origine dell’olio, spacciato per italiano ma in realtà proveniente da Spagna e Grecia. Le partite di falso olio 100% italiano sono state rintracciate mediante la documentazione di vendita; le quote residue saranno ritirate dal mercato mediante un articolato sistema di richiamo dei prodotti irregolari.
«Siamo riusciti a sventare», ha dichiarato il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina «l’ennesimo attacco all’olio di oliva italiano grazie alla professionalità e alle competenze dei nostri ispettori dell’Icqrf. L’operazione di oggi (ieri per chi legge, ndr) si inserisce nel quadro di una strategia di prevenzione e contrasto che stiamo sempre più rafforzando. Negli ultimi 24 mesi abbiamo portato avanti solo nel settore olivicolo più di 12.500 controlli, seguendo i percorsi dell’olio in tutta la filiera e evitando spesso che prodotti esteri fossero spacciati per 100% italiano. Non abbassiamo la guardia, anzi abbiamo aumentato il monitoraggio nei principali punti di arrivo. Il nostro primo obiettivo è difendere i consumatori dalle truffe e dare spazio sul mercato ai produttori che lavorano onestamente».