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9 luglio 2017

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Erbe e piante di Calabria: ‘ariganu (origano), la “meraviglia del monte”. Curiosità, storia e leggende


Và coglia riganu ara scisa e Paola (ovvero vai a raccogliere origano alla discesa di Paola, un antico detto che si pronuncia verso una persona che si vanta e millanta senza scrupoli le sue prodezze).

E’ un grande amore quello tra la Calabria e l’origano, la profumata pianta così diffusa e usata da essere entrata a far parte di proverbi e detti popolari oltre che nei più buoni piatti della cucina tipica.

Il nostro amato origano, Origanum vulgare, in dialetto ariganu, non è soltanto la semplice erba aromatica che tutti al Sud utilizziamo in mille modi, ma è un vero e proprio farmaco naturale che aiuta l’organismo a mantenersi sano e a prevenire le malattie.

Tali proprietà probabilmente erano conosciute fin dall’antichità, perché il nome origano è formato da due parole, òros che vuol dire monte, e ganào cioè io mi compiaccio, quindi il significato è gioia, meraviglia, delizia della montagna, alludendo alla bontà e alla bellezza della pianta.

Ben due sono le leggende che hanno come protagonista l’origano. La prima narra la storia di Amaraco, un principe dell’isola di Cipro che si dilettava nella produzione di profumi e che alla ricerca del profumo perfetto.

Un giorno finalmente lo creò e decise di portarlo in dono al re, ma l’ampolla che lo conteneva sfortunatamente cadde e si ruppe, il principe morì per il dispiacere. Gli dei però ebbero compassione di lui e decisero di trasformarlo in una pianta che avesse il profumo più buono dell’universo, cioè l’essenza che Amaraco stesso aveva creato: l’origano.

La seconda e più antica, racconta che fu Afrodite a creare l’origano e lo facesse crescere abbondante nei suoi giardini e alle pendici del monte Olimpo. Da qui l’origine greca del suo nome, oros ganos, delizia del monte, che la popolazione scelse per la profumata erba.

Il primo nella storia a parlare dell’origano nella storia fu Teofrasto (371 a.C. – 287 a.C.) il filosofo e botanico greco antico discepolo di Aristotele nei suoi trattati di botanica e, sempre a riprova delle proprietà dell’origano, lo stemma della facoltà di Medicina di Parigi reca l’immagine di tre cicogne che portano, ciascuna, un rametto di origano nel becco.
L’origano contiene fenoli, vitamine e sali minerali come ferro, potassio calcio e manganese, che lo rendono un vero integratore naturale.

L’origano inoltre è un antibiotico naturale, utile a proteggerci dalle malattie respiratorie con le sue proprietà antinfiammatorie, antisettiche e antispasmodiche.

In particolare l’olio essenziale contenuto nell’origano è il più potente antisettico naturale fino ad ora conosciuto, tra le essenze estratte dalle piante.

L’origano può essere facilmente coltivato nell’orto o in vaso ma naturalmente il migliore e più ricco di sostanze benefiche è quello selvatico, facilmente reperibile tra giugno e luglio nelle zone montane e collinari del Mediterraneo. Si raccoglie in mazzetti avvolti in carta di pane che poi si fanno essiccare capovolti in luogo asciutto, si conserva a lungo sbriciolato e chiuso in barattoli di vetro, per arriganare i piatti preferiti.
Annamaria Persico


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