“Abbiamo fatto la prenotazione l’8 febbraio – spiega la figlia Sabrina Lo Vullo all’Adnkronos – attraverso il portale. Nei giorni scorsi siamo stati chiamati dal servizio di vaccinazioni per sapere se potevamo anticipare il giorno, ma io vivo in un altro comune e non potevo accompagnare mia mamma. Così abbiamo lasciato la data di oggi. E ci hanno confermato il vaccino. Ma stamattina abbiamo trovato questa brutta sorpresa”.
“La cosa più brutta è stata che non c’era nessuno a cui chiedere informazioni, ci hanno detto solo che in direzione non c’era nessuno”, ha detto ancora la figlia della signora Grazia. “Stamattina c’erano persone già dalle 9-9.30 – aggiunge – i nomi erano già stati sistemati fuori. Ma era tutto chiusi a chiave. C’erano solo le signore delle pulizie”. “Qualcuno del personale sanitario si è prodigato a fare qualche telefonata per informarsi ma, per farla breve… niente da fare – dice la sorella, Rossella Lo Vullo – il servizio per oggi non era stato previsto, quindi niente personale dedicato e niente dosi disponibili”. Ma cosa è accaduto? “C’è stato sicuramente un difetto di comunicazione. Mi scuso personalmente per quanto accaduto – spiega all’Adnkronos il commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia – Io sto cercando di capire cosa è successo. Mi auguro che non accada più, domani mattina chiederò spiegazioni, devo capire cosa è accaduto. Perché abbiamo creato questo disagio a queste persone anziane. Chiedere scusa è il minimo che possiamo fare. Abbiamo sbagliato noi. Farò una telefonata di scuse e poi, per venire incontro a questi anziani, non i faremo più venire per fare il vaccino ma lo faremo a domicilio. Per cercare di limitare a loro il disagio, mi spiace davvero per ciò che è accaduto”. (di Elvira Terranova)