conservatorio catanzaro
7 marzo 2017

News Calabria

Otto consiglieri comunali chiedono al sindaco Abramo: «Ma tu il conservatorio a Catanzaro lo vuoi o no?»


Se in molti, in Italia, pensano che la cultura non possa rappresentare un volano di sviluppo e crescita sociale ed economica, noi, al contrario, crediamo e, siamo fermamente convinti, che il centro storico della nostra città debba proprio ripartire dalla cultura, in tutte le sue articolazioni, per riavviare quel processo di rilancio «identitario» che veda in tutte le molteplicità del sapere la stella polare di riferimento per la classe dirigente cittadina.

Peccato che Sergio Abramo, notoriamente poco incline ad affrontare le tematiche culturali, rimane fermamente convinto che la cultura non può incidere nel rilancio del centro storico.

E lo dimostra con i fatti cercando in tutti i modi di frenare e bloccare la crescita del conservatorio musicale dimezzando il budget utile e fondamentale per lo svolgimento delle lezioni.

Gli studenti del conservatorio, infatti, con il nuovo «Lodo Abramo», potranno frequentare il conservatorio per poche ore al mese rendendo di fatto l’offerta formativa pressoché inutile. Come dire, insomma, soldi buttati e una buona occasione, per contribuire alla formazione dei nostri figli, persa.

Ma in questa vicenda si appalesa il «bluff» del sindaco Abramo relativamente alle politiche di rilancio del centro storico. Se da una parte, infatti, quotidiani sono i «proclami» di rilancio del centro storico e del «decumano» cittadino, dall’altra si pongono in essere politiche «certosine» finalizzate alla distruzione totale del centro della città.

Siamo certi che il sindaco non mancherà di affermare di non essere a conoscenza del dimezzamento del budget del conservatorio e per tale motivo abbiamo già inoltrato formale richiesta atti e interrogazioni al sindaco.

Nel frattempo gli chiediamo pubblicamente: Abramo ma tu il conservatorio a Catanzaro lo vuoi o no? Noi siamo per un sì convinto. Vorremmo però evitare che tanti genitori buttano soldi al vento laddove Abramo avesse già deciso di cassare il conservatorio da Catanzaro e dal suo centro storico.
Antonio Corsi, Tommaso Brutto, Eugenio Riccio, Sergio Costanzo,
Oreste Cosentino, Domenico Concolino, Ezio Praticò e Vincenzo Capellupo


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