RosarioPiccioni
7 aprile 2016

News

Piccioni: «Lamezia non merita il dissesto»


Pur nella netta diversità di posizione e visione politica, non ho difficoltà a rivolgere un apprezzamento alle dichiarazioni del Sindaco Paolo Mascaro rilasciate ieri in conferenza stampa. È fondamentale che il primo cittadino abbia affermato a chiare lettere che lavorerà in tutti modi per evitare il dissesto alla città, per scongiurare una prospettiva che avrebbe effetti drammatici sul tessuto sociale ed economico lametino.

Fa senz’altro piacere sentire pronunciare queste parole da un Sindaco che per mesi è stato circondato da tante «sirene del malaugurio», che hanno agitato lo spettro del dissesto come soluzione inevitabile e addirittura auspicabile. Fa piacere sentirlo dire a un Sindaco nella cui maggioranza ci sono anche alcuni esponenti del centrodestra che nel dicembre 2013 in Consiglio comunale tifavano per il dissesto, anteponendo una voglia quasi famelica di porre fine alla giunta Speranza agli interessi della città.

La mia posizione è la stessa che ho sempre portato avanti in questi anni: Lamezia non merita il dissesto. Chi ama la città deve lavorare in questa direzione che, come abbiamo appreso ieri, è la stessa direzione indicata dal Sindaco. Dobbiamo avere ben chiaro che, come nel dicembre 2013, non è in gioco l’esperienza politica e amministrativa di Paolo Mascaro ma il futuro della città, il bene più grande che deve animare l’impegno di noi che operiamo nelle istituzioni.

Del resto, tutti gli elementi che fino ad oggi conosciamo ci confermano che il Comune di Lamezia, pur vivendo le criticità finanziarie di tanti comuni italiani, non è in condizioni tali da dover dichiarare il dissesto. Lo scrive chiaramente non un giudice qualsiasi ma le Sezioni Riunite della Corte dei Conti nella sentenza con cui nell’aprile 2014 ha accolto il ricorso presentato dalla giunta Speranza, che ha sempre sostenuto che il dissesto sarebbe stato una sciagura che la città non meritava.

Dal giorno successivo alla sentenza della Corte dei Conti, l’amministrazione Speranza ha subito varato misure di contrazione della spesa e di risanamento del bilancio del Comune, per dare risposte adeguate alle questioni sollevate dall’organismo contabile. Ed è proprio grazie a quegli interventi che oggi la città è in piedi. Ancora come voler trascurare che gli ultimi bilanci consuntivi approvati hanno chiuso con un saldo attivo?

Abbiamo approvato nel settembre 2014 un piano di riequilibrio decennale che non è mai stato bocciato. Il Ministero degli Interni ci ha richiesto ulteriori chiarimenti, che sono stati forniti. Così come attendiamo fiduciosi il giudizio del Viminale anche sul piano di riequilibrio rimodulato approvato dall’amministrazione Mascaro a novembre scorso, sul quale potrebbe giungere a breve o un’approvazione o ulteriori richieste di chiarimenti.

Non si amministra lasciandosi andare a conclusioni affrettate o inviando lettere quasi per mettere le mani avanti. C’è un dato di fatto inoppugnabile: i massimi  organismi contabili e istituzionali dello Stato sono concordi sul fatto che nel Comune di Lamezia non ci sono gli elementi per dichiarare il dissesto. Nessuna bocciatura fino ad oggi del piano di riequilibrio, né di quello proposto dalla precedente amministrazione, né di quello rimodulato dall’amministrazione Mascaro. Le dichiarazioni del vice sindaco Caglioti e dell’assessore Puteri, sconfessate ieri dallo stesso Sindaco, denotano una totale assenza di visione politica, una mancata capacità di assunzione delle proprie responsabilità, che liquida il tutto con soluzioni tecniche e ragionieristiche anche a costo di far precipitare la città.

In questi mesi in Consiglio ma soprattutto nelle commissioni abbiamo assistito allibiti agli «sfoghi» dell’assessore al bilancio che, in un crescendo rossiniano, ha dipinto un quadro sempre più apocalittico delle finanze comunali ingenerando nei malcapitati consiglieri di maggioranza in taluni casi depressione in talaltra insonnia.

Il punto è che se si vuole davvero lavorare per il bene di Lamezia, non c’è spazio per le soluzioni «pilatesche» di chi vuole lavarsi le mani ricorrendo al dissesto come si trattasse della procedura fallimentare di una qualsiasi azienda privata. Ma è mai possibile che nella nostra città il punto di vista dell’assessore Puteri voglia essere preminente rispetto alle Sezioni Riunite della Corte dei conti e alle competenti commissioni ministeriali?

L’amministrazione di un ente pubblico  ha a che fare con le persone in carne e ossa, con i servizi fondamentali da erogare ai cittadini, con i pagamenti alle imprese, con i progetti di sviluppo e crescita per la città. Tutto questo con il dissesto sarebbe immediatamente bloccato fino all’arrivo del commissario ministeriale.

Proprio per questi motivi, le parole del Sindaco segnano un importante spartiacque per fare chiarezza, per tracciare una linea di demarcazione netta tra quelli del «tanto peggio tanto meglio» e chi vuole lavorare per il bene della città.
Rosario Piccioni
Consigliere comunale di «Lamezia Insieme»


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