Nel corso dell’ultimo anno, il 10% dei bolognesi non si è sottoposto a visite mediche a causa dei relativi costi. Il 44% invece dichiara di aver fatto solo quelle strettamente indispensabili quando ne ha avuto davvero bisogno, rinunciando a check-up di controllo e di carattere preventivo.
È quanto rileva la nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute, la compagnia del Gruppo Unipol specializzata in assistenza sanitaria, che da 20 anni si occupa di prestazioni integrative in ambito salute e di promuovere l’importanza della prevenzione medica.
Sarà anche a causa della crisi degli ultimi anni, ma la percezione del ben 39% degli intervistati emiliani è che, rispetto a qualche anno fa, i costi della salute e delle prestazioni mediche, sia che ci si rivolga al pubblico che al privato, siano aumentati.
In particolare il 73% punta il dito verso le visite specialistiche, che sembrano essere quelle che hanno subìto i maggiori, e spesso non sostenibili, aumenti. Interrogati su come credono si potranno comportare nei prossimi due anni nei confronti delle spese per la salute, i bolognesi non sembrano mostrare una apertura nei confronti di controlli medici più costanti: il 13% si sente già di escludere di potersi permettere le visite mediche, mentre il 53% dichiara che continuerà a fare solo quelle strettamente necessarie, mettendo da parte visite di controllo.