L'avvocato Armando Veneto e lo scrittore Antonio Cannone
20 aprile 2017
L'avvocato Armando Veneto e lo scrittore Antonio Cannone

News Lamezia e lametino

Presentato a Lamezia «Il caso Aversa tra rivelazioni e misteri». Cannone: «Un libro per non dimenticare…»


Ieri, nella sala convegni del Savant Hotel a Lamezia Terme è stato presentato l’ultimo libro del giornalista Antonio Cannone Il caso Aversa tra rivelazioni e misteri (Falco Editore). L’incontro, organizzato dal Centro Riforme, democrazia e diritti, presieduto dall’onorevole Costantino Fittante si è svolto in una sala gremita di cittadini e autorità.

Nell’intervento introduttivo, Fittante ha accennato al clima politico del 1992, anno del duplice delitto Aversa. Dopo il saluto dell’editore, Michele Falco che ha sottolineato l’importanza del libro di Cannone nel contesto attuale, parlando di «azione civica, un’impresa di responsabilità e un segno d’amore verso questa terra», il giornalista Gianfranco Manfredi si è soffermato su alcuni aspetti relativi alle prime investigazioni, dagli atti «lacunosi e con molte falle». Tuttavia, ha dato atto all’impegno attuale delle forze dell’ordine in tema di contrasto alla mafia.

Quindi, a seguire gli interventi dell’avvocato Armando Veneto il quale si è soffermato sugli aspetti che hanno riguardato un processo lungo e complesso che alla fine ha fatto emergere la verità sui veri colpevoli ma che ancora oggi presenta «molti lati oscuri».

Veneto, dopo tanti anni continua a chiedersi «perché si è dato retta ad una testimone che alla fine si è rivelata dire il falso? Perché è stata insignita della medaglia d’oro dalla Presidenza della Repubblica?».

Veneto ha parlato di «distrazione nelle indagini? O senso di prestigio e carriera in vista da parte dell’apparato giudiziario di un tempo?». Insomma, ancora domande che attendono risposte.

Il prefetto di Catanzaro, Luisa Latella, dopo aver lodato il lavoro del giornalista Cannone ha difeso l’operato degli inquirenti del tempo, replicando alla tesi di Veneto, e parlando comunque di impegno della società civile finalizzato a cercare di sconfiggere il fenomeno mafioso.

Il prefetto ha quindi lanciato un accorato appello a tutta la società affinché prevalga il senso civico. Presente anche il nuovo questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco che ha dato atto al lavoro complesso e significativo presente nelle pagine del libro, ribadendo l’impegno della polizia nel contrasto alla criminalità e ricordando il sacrifico del sovrintendente Aversa e della moglie.

Infine, l’intervento di Cannone che ha parlato del libro «scritto per far conoscere ai giovani di oggi un fatto criminale di inaudita gravità». Affermando che «impegno e passione civile che hanno determinato la scelta di scrivere il testo. Un libro per non dimenticare e che dovrebbe essere patrimonio di ogni famiglia lametina e calabrese, soprattutto delle nuove generazioni».

Una serata importante alla quale hanno partecipato, fra gli altri, Walter Aversa, i parenti dei due netturbini uccisi nel 1991, Cristiano e Tramonte (ricordati anche nel libro), e ancora, il testimone di giustizia, Rocco Mangiardi, don Giacomo Panizza, il consigliere regionale, Mario Magno, il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, il primo cittadino di Conflenti, Serafino Paola, quello di San Mango d’Aquino, Leopoldo Chieffallo e tanti altri amministratori e consiglieri del Lametino.


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