Con le ultime dichiarazioni del presidente f.f. Spirlì, l’amministrazione regionale da lui guidata ha toccato in maniera equivocabile il punto più basso sul piano istituzionale, morale, del buon senso. Non è bastata una delle gestioni peggiori della pandemia in tutta Italia, con la Calabria nelle fascia di rischio più alta non tanto per i contagi quanto per manifesta incapacità di gestione. Chi oggi rappresenta le istituzioni regionali, rispolvera le peggiori banalità antistoriche, ignorando e offendendo la memoria di tanti Italiani che hanno pagato con la vita la resistenza al fascismo di Mussolini e mettendo sotto i piedi quella Costituzione che dovrebbe essere bussola per chi, in questo caso per nostra fortuna solo per poco tempo, rappresenta le istituzioni della Regione. La Calabria non è quella rappresentata da Spirli e dalle sue uscite grottesche di bassissimo livello. Chiunque si candidi a rappresentare i cittadini calabresi, oppure ad amministrarli per imposizioni salviniane come nello sciagurato ticket prefigurato dal centrodestra, dica senza se e senza ma di rifiutare il fascismo e qualsiasi forma di inaccettabile revisionismo e di stare dalla parte della Costituzione.
PRIMAVERA DELLA CALABRIA
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