Carlo Tansi
28 febbraio 2017
Carlo Tansi

News Calabria

Rosario Piccioni esprime la sua vicinanza a Carlo Tansi: «La sua è la battaglia di tutti i calabresi onesti»


Carlo Tansi rappresenta la volontà di cambiare concretamente le cose, in una Calabria dove troppo spesso qualcuno preferisce restare nelle sabbie mobili o seguire la logica del gattopardo «tutto cambi perché nulla cambi».

L’esperienza di Tansi alla guida della Protezione Civile regionale è diventata un «caso nazionale» e la reazione generale di sostegno alla sua azione giunta da tantissimi cittadini da tutta Italia attraverso i social network, per noi calabresi è motivo di orgoglio e al tempo stesso ci sollecita ad una seria assunzione di responsabilità.

E le parole di Tansi in questo senso sono state chiare: c’è il rischio di restare soli, di combattere contro i mulini a vento.

La politica calabrese non può permetterlo. La politica regionale si dia una svegliata. Non possiamo lasciare solo Carlo Tansi.

Voglio esprimere anche io, come tanti cittadini in tutta Italia, la mia vicinanza a Carlo Tansi per le minacce subite e un grande incoraggiamento ad andare avanti nella sua battaglia per la legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa.

Quanto dichiarato ieri nella trasmissione di Riccardo Iacona, ci apre gli occhi e apre gli occhi dell’Italia su una realtà che per troppo tempo la politica regionale non ha voluto vedere e non ha voluto affrontare.

Strutture regionali di vitale importanza, come la Protezione Civile, trasformati in centri di spreco di denaro pubblico. Una gestione inefficiente e fallimentare, in cui, mentre i mezzi per soccorrere vite umane sono inutilizzabili, si distribuiscono stipendi sconsiderati, si moltiplicano i dipendenti e resta ferma una sala operativa mobile costata 800 mila euro e mai utilizzata.

La battaglia di Tansi è la battaglia di tutti i calabresi che vogliono un cambiamento reale per questa terra. Certamente non una battaglia contro tanti funzionari e dipendenti perbene della Regione Calabria, che ogni giorno svolgono in maniera professionale il loro lavoro per la comunità.

Ma contro le logiche di una burocrazia elefantiaca e immobile, diventata negli anni così potente da sostituirsi alla politica e a chi è stato eletto dai cittadini per compiere le scelte nell’interesse generale; contro un uso sconsiderato del denaro pubblico, che trasforma le strutture regionali in «postifici» per gli amici degli amici; contro quel trasvarsalismo «alla calabrese» che in questi anni ha bloccato la Regione e ostacolato ogni prospettiva di crescita e di cambiamento.

Basta spostare quanto denunciato da Tansi riguardo alla Protezione Civile anche agli altri settori della vita calabrese, per capire perché questa Regione non va avanti: perché per un giovane imprenditore, per un’associazione di giovani, per un semplice cittadino la Regione è diventata il regno della «discrezionalità», dove la meritocrazia continua ad essere tenuta fuori dalla porta e quindi incapace di dare risposte ai cittadini.

Per queste ragioni la battaglia di Carlo Tansi è la battaglia di tutti noi. Perché solo scardinando queste logiche, solo affermando le ragioni della buona amministrazione e dell’etica pubblica, possiamo creare le condizioni per lo sviluppo della nostra Regione e offrire un futuro in questa terra ai giovani calabresi.

Affinché chi vuole lavorare nella legalità e nella trasparenza non sia un eroe o peggio ancora un martire, ma rappresenti la «normalità» di una Regione che, come qualcuno forse ricorderà di averci promesso qualche anno fa, deve diventare normale. #IostoconCarloTansi
Rosario Piccioni
Consigliere comunale di «Lamezia Insieme»


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