rosario piccioni
26 febbraio 2016

News Lamezia e lametino

Sacal Gh. Piccioni: «L’Amministrazione Mascaro come faceva a non sapere?»


Siamo allibiti. Non ci sono altre parole per descrivere lo stupore di fronte all’imbarazzante posizione espressa dall’Amministrazione Mascaro attraverso il vice sindaco Caglioti rispetto all’annuncio della prossima costituzione della nuova società Sacal GH, presentata nella giornata di ieri dai vertici della società. Una posizione che denota rapporti sempre meno chiari tra l’Amministrazione comunale e la Sacal, fino al punto da domandarsi quanto conti davvero il Comune di Lamezia Terme nelle scelte operate dai vertici della società aeroportuale.

Non entrerò in questa sede nel merito delle scelte operate, ma voglio sollevare il dato politico di fondo: come può l’amministrazione del Comune di Lamezia Terme, socio di maggioranza relativa del Cda Sacal e schieratosi con il «gruppo Colosimo», dire pubblicamente di «volerci vedere chiaro» su cosa sta succedendo ai vertici dell’aeroporto? Possibile che l’amministrazione Mascaro non sapesse nulla dell’intenzione da parte dei vertici della Sacal di costituire la società di handling? Possibile che quello stesso Colosimo, che Mascaro ha difeso a spada tratta nei mesi scorsi contro tutto e tutti, non abbia messo al corrente il Sindaco di Lamezia Terme di scelte così importanti, con ricadute così pesanti per lo scalo lametino?

Una posizione, quella dell’Amministrazione Mascaro, confutata dalle parole dello stesso presidente Colosimo pronunciate ieri in conferenza stampa, quando ha affermato che tutti i consiglieri del Cda erano al corrente della volontà di costituire la nuova società e avevano dato il loro via libera.

A questo punto, non restano che due conclusioni. O l’Amministrazione comunale, tramite il rappresentante del Comune in seno al Cda Emanuele Ionà, era perfettamente a conoscenza delle scelte della società aeroportuale e ora getta un po’ di fumo negli occhi inventandosi un fantomatico «mandato ispettivo», come pezza per coprire uno strappo già consumato da tempo. Oppure – seconda ipotesi – il rappresentante del Comune non informa l’Amministrazione comunale di ciò che avviene in seno Cda: se così fosse, sarebbe un fatto politicamente gravissimo.

E’ evidente che qualcosa non quadra. I punti oscuri di questa vicenda sono troppi e i cittadini hanno diritto di sapere come stanno realmente le cose. Hanno diritto di sapere quanto il Comune di Lamezia conta effettivamente nelle scelte operate dalla società che gestisce il nostro aeroporto oppure se gli interessi della terza città della Calabria vengono sacrificati puntualmente in nome di altri interessi che rispondono ad altre logiche.

Proprio per questo motivo ho già chiesto la immediata convocazione del consigliere Ionà nella commissione consiliare competente: pretendiamo chiarezza. Così come non c’è stata risposta al mio appello di sottoscrivere le quote relative all’aumento di capitale attraverso il ricavo di 1 milione e 200 mila euro delle vendite del complesso Calcitalia. Altro che la farsa della donazione modale!

Per ammissione dello stesso vice sindaco, ancora una volta gli annunci spot del Sindaco Mascaro si scontrano con una realtà dei fatti che vede il Comune di Lamezia contare sempre meno nelle scelte operate dal Cda Sacal. Dove sono finiti i proclami del Sindaco Mascaro nel Consiglio comunale del 19 ottobre scorso, in cui parlava di una «Lamezia che deve contare» e che rivendica «un ruolo fondamentale nell’ambito della Sacal»? Sono finiti di fronte all’imbarazzo di dover dire «vogliamo vederci chiaro», come se il Comune di Lamezia non avesse alcuna voce in capitolo nelle scelte del Cda Sacal.

E ancora: cosa ne è stato degli impegni annunciati dal Sindaco nel corso di quel consiglio comunale? Il Sindaco Mascaro si era impegnato di fronte a tutti i consiglieri a far modificare dall’assemblea dei soci lo statuto della società per introdurre il voto ponderato perché – cito le testuali parole del Sindaco – «Lamezia deve pesare per il 20%, noi dobbiamo fare gli interessi di Lamezia». Così come si era impegnato a far introdurre una clausola di solidarietà per i lavoratori che, a seguito della riorganizzazione delle attività legata al superamento dei 2 milioni di passeggeri, si sarebbero trovati a passare da Sacal Spa a un’altra società.

Di promesse, impegni e dello spirito di revanche «lametina» di quel Consiglio comunale, non resta che un imbarazzante «vogliamo vederci chiaro». E se il 19 ottobre scorso Mascaro ci invitava a «metterci una mano sulla coscienza» per aver lasciato per anni il Cda Sacal privo di un rappresentante del Comune di Lamezia, questa situazione dimostra che la realtà dei fatti è un’altra: la terza città della Calabria conta poco o niente nella gestione dell’aeroporto e l’Amministrazione Mascaro, pur con un suo rappresentante in Cda, è incapace di incidere sulle scelte del management della società aeroportuale.

La mano sulla coscienza probabilmente dovrebbero mettersela i fautori di quelle logiche che fino ad oggi hanno gestito l’aeroporto lametino, facendone un terreno di spartizione tra giochi di potere, trasversalismi politici e interessi economici poco trasparenti. Rispetto a queste logiche l’Amministrazione precedente si è messa sempre di traverso, domandando una gestione corretta e trasparente, fino al punto da intraprendere un’azione di responsabilità nel 2012 contro il presidente Speziali.

L’amministrazione Mascaro, se veramente vuole far contare Lamezia, dovrebbe lavorare per scardinare queste logiche, che bloccano ogni possibilità di crescita per il nostro scalo. Altrimenti il Sindaco e la giunta continueranno a voler «vederci chiaro» sull’aeroporto, ma molto probabilmente resteranno senza risposta. E senza risposta resteranno i cittadini.
Rosario Piccioni
Consigliere comunale «Lamezia Insieme»


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