In Italia oltre 2,5 milioni di bambini e ragazzi sotto i 14 anni usufruiscono del servizio mensa, e ognuno, in media, consuma 2.000 pasti durante il ciclo scolastico obbligatorio, dati che sottolineano il ruolo chiave della scuola nelle abitudini alimentari dei minori e su cui è inevitabile fare attenzione. Se da una parte la mensa può assicurare una corretta alimentazione almeno 1 volta al giorno, dall’altra rappresenta un momento educativo importante per i bambini poiché è un’occasione di convivialità e integrazione con i propri compagni di scuola. Non solo: la mensa potrebbe essere uno strumento rilevante per contrastare la povertà minorile, supportando le capacità economiche delle famiglie, e al tempo stesso un espediente nella lotta alla dispersione scolastica, promuovendo un’offerta formativa ricca all’interno delle scuole.
Eppure la situazione del servizio mensa nelle scuole non risulta equa e omogenea nel nostro Paese: in questi 10 punti la sintesi del Rapporto di Save the Children (Non) Tutti a mensa, focus che indica che ancora c’è tanto da fare per i bambini e le loro famiglie.
- Il servizio mensa non è garantito in tutte le scuole: se nelle regioni del nord Italia è assente in 1/3 degli istituti scolastici, al sud Italia manca quasi in 1 scuola su 2.
- Le tariffe per accedere alla mensa scolastica sono diverse e variano su tutto il territorio italiano determinando profonde differenze tra le città.
- Non tutti i comuni assicurano la possibilità di esenzione per le famiglie svantaggiate e i criteri di valutazione non sono uniformi su tutto il territorio.
- Ancora oggi alcuni comuni escludono i bambini dal servizio mensa se i genitori non sono in grado di pagare: una situazione di rivalsa che tende a penalizzare profondamente i minori.
- Quasi la metà dei comuni limita l’opportunità di riduzioni ed esenzioni alle sole famiglie residenti, innescando così effetti discriminatori sulle famiglie non ancora residenti.
- Il servizio di ristorazione delle mense viene affidato a una ditta esterna da quasi il 90% delle scuole, mentre il 65% degli istituti si avvale di pasti trasportati da cucine esterne.
- Tutti i comuni prevedono controlli esterni sul servizio mensa, ma solo l’80% prevede una Commissione Mensa per le scuole del territorio in modo che anche le famiglie siano coinvolte nell’educazione alimentare dei propri figli.
- Molti comuni hanno avviato alcuni progetti per il recupero di ciò che avanza dalle mense scolastiche e per la distribuzione delle eccedenze alimentari a enti caritatevoli.
- Manca un aggiornamento costante e annuale dei dati sulle mense che consenta un monitoraggio puntuale sull’impegno degli Enti Locali in questo ambito.
- C’è una forte relazione tra il servizio mensa, il tempo pieno e la dispersione scolastica: la mensa, infatti, indica la presenza di un’offerta formativa che incentiverebbe i bambini ad andare a scuola.
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