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27 giugno 2020

News

Scuola. Conte: «Rientro il 14 settembre in sicurezza». Le nuove linee guida


“Dal 14 settembre la scuola riaprirà per tutti quanti. Il 14 settembre riportiamo tutti a scuola. Le linee guida sono condivise con tutto il mondo della scuola. Ci sono le soluzioni e ci sono le risorse per realizzarle. Ci sarà un miliardo in più da stanziare: oltre a questo, ne abbiamo stanziati 4,6 sulla scuola da gennaio a oggi. La scuola non aveva mai visto tanti soldi”. Sono le parole della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, che illustra le linee guida per la ripresa della scuola a settembre.

“Le scuole dovranno essere pulite, abbiamo investito milioni di euro per prodotti igienizzanti. Dobbiamo mantenere il metro di distanza, dovremo evitare assembramenti e dovremo fare ingressi scaglionati. Faremo formazione del personale scolastico, lavoreremo insieme alla Protezione Civile, faremo comunicazione per famiglie e studenti per comportamenti responsabili e prevenzione”, ha detto la ministra.

“Abbiamo bisogno di spazio e abbiamo creato un software per capire quanti metri quadrati abbiamo negli edifici scolastici. Ora so quanti metri ho a disposizione, classe per classe. Dobbiamo portare fuori dagli edifici circa il 15% degli studenti”, ha proseguito. La gestione degli spazi avverrà anche attraverso “lavori di edilizia scolastica leggera”. “Abbiamo ripreso 3000 edifici scolastici dismessi, possiamo recuperarli. La scuola a settembre deve riaprire non solo in sicurezza, deve essere nuova, più aperta e inclusiva. Vogliamo fare scuola anche fuori dalla scuola: nei musei, nei cinema, nei teatri. Affinché gli studenti respirino cultura. E perché no, portare anche i bambini più piccoli al parco se il tempo lo consente”, ha detto ancora.

“La flessibilità degli orari non significa doppi turni, nessuno ha parlato di doppi tutto: non lo abbiamo mai detto”, ha affermato. Le classi pollaio “non consentono di valorizzare i talenti di ciascuno. Un docente, se ha 30 alunni davanti, non ce la fa e questo crea dispersione scolastica. Il numero di alunno per classe deve diminuire già a partire da settembre”.

LE NUOVE LINEE GUIDA. Un “cruscotto informativo che sarà reso disponibile alla consultazione” in grado anche di segnalare, rispetto all’edilizia scolastica, le criticità ossia “i casi in cui gli spazi delle aule didattiche espresse in metri quadrati non siano sufficienti ad accogliere tutti gli studenti iscritti”. Una cabina di regia Covid-19 con regioni ed enti locali per consentire un “coordinamento nazionale delle azioni su tutto il territorio” e un “monitoraggio” per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, prevedendo, ove strettamente necessario” ulteriori “incrementi di organico, aggiuntivi, di personale scolastico per le istituzioni scolastiche statali”. Sono alcune delle novità introdotte nella nuova bozza di linee guida del ‘Piano scuola 2020-2021′, che l’Adnkronos ha potuto visionare.

Nel documento, per quanto riguarda le misure contenitive e organizzative e di prevenzione e protezione da attuare nelle singole istituzioni scolastiche per la ripartenza, si fa “esclusivo rinvio al documento tecnico del Cts del 28 maggio 2020 e e ai successivi aggiornamenti”. Per quanto riguarda il distanziamento fisico si ricorda l’indicazione del Cts secondo cui “il distanziamento fisico (inteso come 1 metro fra le rime buccali degli alunni), rimane un punto di primaria importanza nelle azioni di prevenzione … “.

Resta comunque la possibilità da parte del Cts “di valutare a ridosso della ripresa scolastica la necessità dell’obbligo di mascherina per gli studenti (soprattutto della scuola primaria), per tutta la durata della permanenza a scuola e nei diversi ordini e gradi, una volta che possa essere garantito l’assoluto rispetto del distanziamento fisico sopra menzionato sulla base dell’andamento dell’epidemia anche in riferimento ai diversi contesti territoriali”. Nella nuova bozza resta, come previsto nel precedente documento, la possibilità di prevedere turni differenziati e lezioni anche di sabato.

Rispetto alla precedente bozza, a quanto si apprende, si fa riferimento al lavoro che il ministero già dal 2018 ha svolto sul nuovo sistema di Anagrafe per l’edilizia scolastica più ampio e completo. Proprio sulla base dei dati trasmessi dalle regioni è stato costruito “un cruscotto informativo, che sarà reso disponibile alla consultazione, che restituisce, a livello di regioni, provincia, comune e singola scuola, dati di dettaglio che consentiranno, nei vari livelli istituzionali coinvolti, di operare proiezioni da parte dei soggetti chiamati poi ad assumere decisioni, ossia da parte degli enti locali proprietari degli edifici ma anche degli stessi dirigenti scolastici, nonché a vantaggio dei direttori degli uffici scolastici regionali”.

Anche in questa nuova versione proposta a Regioni ed enti locali, resta “ferma l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle ulteriori forme di flessibilità derivanti dallo strumento dell’autonomia, sulla base degli spazi a disposizione e delle esigenze delle famiglie e del territorio”. Ad esempio, “una riconfigurazione del gruppo classe in più gruppi di apprendimento”, l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso, “una frequenza scolastica in turni differenziati” e “per le scuole secondarie di II grado oltre alla didattica in presenza, “in via complementare, didattica digitale integrata” dove le condizioni la rendano opzione preferibile o le opportunità tecnologiche, l’età e le competenze degli studenti lo consentano. Contemplata, ancora, la possibilità di estendere “il tempo scuola settimanale alla giornata del sabato” ove non già previsto.

Resta la possibilità che l’arrivo a scuola degli alunni possa essere differito e scaglionato in maniera da evitare assembramenti. Nella nuova bozza si fa riferimento all’avvio, da parte dell’amministrazione centrale, di un apposito monitoraggio, sulla base dei dati emergenti dai Tavoli regionali e dalle conferenze di servizio, per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, prevedendo, “ove strettamente necessario” anche ai fini di rispettare le misure di prevenzione anti-Covid “ulteriori incrementi di organico, aggiuntivi, di personale scolastico per le istituzioni scolastiche statali”.

Nelle scuole secondarie di II grado, quindi, a differenza, della precedente bozza, la didattica digitale integrata viene considerata come opzione in seconda battuta a quella in presenza ossia “in via complementare”. Tra le altre novità contenute nel nuovo testo, quella relativa alla partecipazione studentesca: oltre alle assemblee nel rispetto dell’obbligo di distanziamento, viene consentito anche lo svolgimento delle attività “con modalità a distanza”. Un maggiore potere viene attribuito alle Conferenze dei servizi che, istituite su iniziativa dell’Ente locale competente, potranno anche individuare “modalità di intervento e soluzioni operative”.

Il nuovo Piano, a differenza della precedente bozza di 17 pagine incluse due di allegato tecnico, prevede quasi una sessantina di pagine perché diventano parte integrante del testo anche il “documento tecnico del Cts del 28 maggio 2020 e i successivi aggiornamenti”. (ADNKRONOS)


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