Scuola Campania, De Luca: "Elementari e medie chiuse fino a fine gennaio"
20 settembre 2022

BLOG-le firme di Reportage

SE PROPRIO LO VOLETE SAPERE… Una scuola con un solo alunno fa meno scandalo di una scuola-pollaio


di Fiore Isabella

L’anno scorso, di questi tempi, rovistando in un cassetto dei miei ricordi di maestro in quiescenza, sono intervenuto con accresciuta passione, ma anche con sobrietà e delicatezza espressiva, sul tema dell’organizzazione scolastica nelle aree periferiche del nostro territorio. Mi spinse ad intervenire  una notizia divulgata da un giornale locale, riguardante l’inaugurazione di una nuova scuola nella località “Passo Ceraso” del Comune di Conflenti. 

Sia la scuola consolidata di Coscaro che l’edificio scolastico ubicato nel centro urbano necessitavano di interventi di adeguamento strutturale, che sono stati in  parte portati a termine e comunque, quelli da ultimare, non sono stati ritenuti ostativi dell’avvio dell’attuale anno scolastico. Coscaro attualmente non è completamente utilizzabile, tant’è che le classi sono dislocate nella adiacente Palestra, non oggetto di alcun intervento perché non bisognevole. I genitori, protagonisti della protesta, lamentano proprio il mancato utilizzo, in alternativa, di Passo Ceraso a fronte di aule piccole improvvisate nella palestra. 

Il ritorno degli alunni nelle loro sedi storiche di Coscaro e Conflenti è stato un atto dovuto essendo la sede di Passo Ceraso una soluzione temporanea come gli stessi genitori affermano nel loro comunicato. A tal proposito, dopo aver letto su un giornale locale un titolo mediaticamente altisonante “Conflenti, una scuola con un solo alunno”, ho molto riflettuto sul significato di un’affermazione così drastica tradotta, addirittura, dai suoi estensori in una denuncia indirizzata al Prefetto di Catanzaro. Una prima riflessione la rivolgo ai genitori costernati per il trasferimento di alcuni alunni nelle scuole di Lamezia Terme: gli alunni delle secondarie di primo grado frequentano le scuole di alcuni Comuni delle aree interne appartenenti all’ Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” di Martirano e nessuno dei plessi scolastici, di cui è composto, ospita un solo alunno. Inoltre, nelle realtà dove il fenomeno della riduzione delle nascite implica  un decremento della popolazione scolastica si ricorre all’organizzazione delle unità scolastiche per pluriclassi. L’autonoma decisione di alcuni genitori di trasferire i propri figli in altri istituti  non trova, a mio sindacabile giudizio, alcuna giustificazione di carattere ordinamentale e tantomeno di natura didattica. Loro sostengono che, se si lasciava aperto Passo Ceraso, avrebbero continuato a mandare i figli, alunni di San Mazzeo, alla media di Passo Ceraso, come se da San Mazzeo fosse comodo raggiungere Passo Ceraso; ma il ritorno a Conflenti gli ha praticamente reso impossibile il prosieguo del percorso didattico nel plesso, perché Conflenti centro diventa per loro irraggiungibile e da qui la necessità di spostarsi su Lamezia Terme. Hanno scelto Lamezia e non Martirano Lombardo nonostante per Martirano Lombardo è previsto il servizio scuolabus comunale; questa volta garantito e non ostacolato dall’attuale sindaco. Preferiscono, invece, pagare un abbonamento al”impresa autolinee Bilotta….  Preme ricordare agli autori della denuncia se hanno mai chiesto a chi di dovere, amministratori locali e regionali, a quale logica hanno fatto riferimento, e quali parametri valutativi hanno utilizzato, per finanziare e poi  costruire, a fronte di un palese decremento della popolazione scolastica, la  nuova struttura di Passo Ceraso costata, pare, intorno a 700 mila euro, di cui non c’era assoluta necessità? 

A fronte degli edifici ristrutturati di Conflenti e di Coscaro, in via di ultimazione, nonché dell’affermazione del carattere temporaneo dell’edificio di Passo Ceraso, quale elemento ostativo li ha convinti a portare altrove i figli interrompendo un percorso didattico educativo ormai avviato e la stessa  continuità didattica e relazionale? In riferimento poi al ritorno dei figli in strutture a loro parere non completate sono assolutamente certo che i responsabili della sicurezza non hanno omesso di valutare i possibili rischi  connessi all’insediamento delle classi nelle attuali aule. Concludo con un appello, da uomo di scuola sebbene in quiescenza, a tutte le famiglie: le scuole non possono essere usate dalle amministrazioni municipali, che democraticamente si avvincendano, come una prateria per scorribamde conflittiuali che nulla hanno a che vedere con la pedagogia né con il futuro dei  figli.

Fiore Isabella

(Insegnante in pensione)

 


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