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27 febbraio 2020

News Calabria

SUL su Ospedale di Cosenza: «Le nostre richieste all’Asp e un promemoria per il Commissario»


Nel corso della conferenza stampa di ieri il SUL (sindacato unitario lavoratori) ha chiarito le proprie richieste all’Azienda Ospedaliera cosentina, ritenendole oggettivamente nell’interesse generale dei dipendenti, dell’Amministrazione e degli utenti.
La richiesta forte è quella di colmare i vuoti d’organico e rendere sicuro e controllato l’accesso al Pronto Soccorso dell’Annunziata.
Il SUL consegnerà alle autorità sanitarie locali un promemoria che fa comprendere come le richieste siano il minimo indispensabile di quello che serve in tempi normali, a maggior ragione oggi con il rischio di sovraffollamento delle strutture sanitarie per il pericolo di diffusione del coronavirus.
Abbiamo chiarito e ribadiamo che intendiamo fare una discussione seria ed approfondita, che vorremmo una decisione comune che abbia tempi prefissati ed obiettivi condivisi.
Tuttavia, vista la centralità e l’indiscutibilità dei problemi che stiamo ponendo e la nostra disponibilità ad affrontarli anche graduando gli impegni e le realizzazioni, è bene che i dipendenti, l’amministrazione e la pubblica opinione sappiano che noi non siamo intenzionati a fermarci, ma a proseguire la battaglia con la decisione e la pacatezza che ci contraddistingue in ogni situazione e vertenza che affrontiamo.

PROMEMORIA PER IL COMMISSARIO DELL’OSPEDALE ANNUNZIATA DI COSENZA

La prima e principale questione che si intende sottoporre al Commissario dell’Ospedale SS. Annunziata riguarda lo stato del Pronto Soccorso che ha una consistente carenza di personale che risulta praticamente dimezzato delle professionalità necessarie (medici, infermieri ed OSS). Sappiamo che l’Azienda ha provato a fare bandi per coprire intanto la carenza di medici e che questa attività non ha dato i frutti sperati. Sappiamo che è in corso un bando per sopperire alle carenze di medici addetti al P.S. ed anche che il numero non sarebbe sufficiente a ristabilire il giusto equilibrio e che, comunque, ancora non è alle viste alcune analoga iniziativa per il personale infermieristico ed OSS. Siamo ben disposti ad esaminare e concordare anche soluzioni alternative per dotare il Pronto Soccorso dell’adeguato numero di personale medico e delle altre professionalità carenti, a valutare numeri e tempistica delle soluzioni.
È, però, chiaro che a questa situazione va posto riparo in tempi rapidissimi. Noi abbiamo l’obiettivo irrinunciabile di avere una sanità sempre più efficiente, che valorizzi le ottime professionalità che ci sono al suo interno e che si dia strutture, strumenti e prassi che facciano diminuire radicalmente il macigno dei 300 milioni annui che la sanità calabrese paga a quella di altre regioni.
Ciò vale in generale, per tutti i reparti e le articolazioni delle prestazioni mediche ed ancor di più per il Pronto Soccorso in cui affluiscono oltre 70.000 utenti all’anno e che è la carta di presentazione della struttura e i suoi ritardi e le inefficienze gettano un’ombra sull’immagine dell’intero Ospedale. Questo settore va valorizzato, rafforzato e messo nelle migliori condizioni di operare per il bene di tutta la struttura ospedaliera e va messo in relazione all’attività dei reparti con cui deve avere un rapporto di piena ed efficace collaborazione.
Il Pronto Soccorso va dotato di una struttura efficiente anche sul piano logistico. Quella attuale non lo è. Comprendiamo che si tratti di uno stabile non progettato a tal fine e che, dunque, occorre adattarsi nella speranza di avere quanto prima strutture più adeguate e consone. Bisogna adoperarsi perché gli operatori possano agire in regime di sicurezza anche personale che, al momento, è assolutamente carente e preoccupa non poco. Tuttavia anche in un momento di difficoltà ed in una fase di passaggio, alcune misure possono essere prese e le elenchiamo di seguito:
1. Separare la zona triage dalla zona nella quale si visitano gli utenti e si portano i primi soccorsi per impedire una dannosa promiscuità ed un andirivieni di pazienti e familiari;
2. Dotarsi di ambienti chiusi nei quali possano entrare esclusivamente gli addetti ai lavori ed i pazienti. A tal fine è opportuno che si mettano le porte ad apertura interna con il maniglione antipanico o per mezzo delle chiavi in possesso del personale;
3. Discutere i miglioramenti organizzativi e gestionali che possono alleviare, facilitare e rendere più celere, funzionale ed efficace il servizio.


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