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1 maggio 2020

News Lamezia e lametino

Tallini, l’azienda unica ospedaliero-universitaria e l’ospedale di Lamezia


Puntuale e inflessibile come la parca Atropo, appena rieletto il catanzarese Tallini ha calato la scure sull’ospedale di Lamezia. Ha infilato alla chetichella nella legge di Bilancio Regionale un collegato che sostanzialmente si limita solo ad eliminare dalla legge regionale istitutiva della azienda unica ospedaliero-universitaria che fu approvata un anno fa la previsione di integrarvi anche l’ospedale lametino, che con le nostre battaglie e l’opera determinante dell’ex Consigliere regionale Scalzo, Lamezia aveva finalmente ottenuto.

Certo la scusa, che Tallini ha trovato e sbandiera ai quattro venti, è che contro quella legge e contro quella integrazione il Governo Lega-5Stelle, su richiesta del Commissario Cotticelli e su pressione dei parlamentari lametini D’Ippolito e Frugiuele, era ricorso davanti alla Corte Costituzionale. Si sa, la madre degli “utili idioti” è sempre incinta, e Tallini ne ha approfittato, portandosi avanti con il lavoro. In fondo per i catanzaresi era bene non rischiare che, mai non fosse, la Consulta potesse ritenere che l’integrazione del nostro ospedale nell’azienda unica non contrastasse (come non contrastava) con la Costituzione.

Ora Tallini e sodali catanzaresi, di maggioranza e di minoranza, sono trionfanti. L’obiettivo storico perseguito dai politici catanzaresi di ogni colore, quello di fare di Catanzaro la cittadella della salute (e concentrarvi servizi sanitari a dismisura e una mole enorme di finanziamenti) sembra più a portata di mano. E gongolano anche per essersi levati di torno il molesto orpello dell’ospedale di Lamezia, a cui, se fosse rimasto dentro, qualcosa comunque avrebbero evidentemente dovuto concedere.
Gliene va dato atto. Una manovra astuta ed una bella vittoria per loro, di cui i lametini devono ringraziare, oltre i due parlamentari cittadini, anche il novello Assessore Regionale al Bilancio, che s’è guardato bene dal muovere un dito, e il neoletto Consigliere Regionale di Gizzeria, che non ha neanche fiatato.
Per la verità Tallini era trionfante anche un anno fa e scriveva: “Oggi, il Consiglio Regionale della Calabria ha approvato all’unanimità la legge che prevede l’integrazione tra le Aziende ospedaliere del Capoluogo di Regione, comprendendo anche l’ospedale di Lamezia Terme. Nasce ufficialmente l’Azienda ospedaliera Mater Domini-Pugliese-Ciaccio, la più grande Azienda sanitaria della Calabria, una delle più grandi del Meridione, con migliaia di dipendenti e articolata su più sedi”. Ma ora è chiaro che, allora, sull’integrazione dell’ospedale di Lamezia stesse facendo buon viso a cattiva sorte.
Non vorremmo guastare la festa, ma, tolto l’ospedale di Lamezia dai piedi, restano fermi tutti gli altri motivi del ricorso del Governo alla Corte Costituzionale. Restano cioè gli addebiti mossi dalla Avvocatura dello Stato al Consiglio Regionale sia di aver sbagliato la procedura, non chiedendo per istituire la nuova azienda sanitaria una preventiva autorizzazione del Governo, sia di aver usurpato i poteri del Commissario al Piano di Rientro. Non proprio cosette da poco. Cantar vittoria ci sembra un po’ prematuro. E se tutto fosse rimesso in gioco, noi continueremmo a fare la nostra parte, chiedendo per il nostro ospedale il ruolo regionale che gli compete.

COMITATO SALVIAMO LA SANITA’ DEL LAMETINO
CITTADINANZATTIVA-TRIBUNALE DEL MALATO
COMITATO MALATI CRONICI


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