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13 maggio 2023

BLOG-le firme di Reportage

TRAMONTI BLOG: «Francesco di Assisi, Francesco di Paola e Antonio da Padova» di Giampiero Scarpino


Il motivo che mi spinge a scivere oggi nasce dalla troppa confusione che c’è nelle piazze di Lamezia quando si parla di Sant’Antonio da Padova, San Francesco di Assisi e San Francesco di Paola. Poi se nello spiegare le tre figure fai entrare nell’argomento i tre ordini  dei Minimi, Minori e Cappuccini la confusione è tanta. Racconti poi che vai a trovare Fr. Luigi Loricchio presso la comunità della Parrocchia di Sant’Antonio da Padova a Rende, parrocchia che frequenteranno i miei due nipotini rendesi, e racconti che fr. Luigi era qui a Lamezia nella comunità dei Frati Minori transitata da Sambiase accanto alla Chiesa del Carmine, voluta fermamente dall’ordine e per la quale ero stato chiamato ad Assisi affinchè mi interessassi, la confusione è totale.

Allora anche in vista delle feste di San Francesco e Sant’Antonio che stanno per arrivare, necessita un chiarimento .

L’Ordine dei Minimi sorge nel nel XV secolo a opera di Francesco di Paola, si caratterizza per la spiritualità penitenziale vissuta attraverso l’osservanza di un quarto voto di vita quaresimale; i frati minimi si dedicano particolarmente alla predicazione e al ministero della riconciliazione.

Il fondatore è nato a Paola nel 1416, gli fu imposto il nome di Francesco in onore di San Francesco d’Assisi, alla cui miracolosa intercessione era stato attribuito il suo concepimento.

Ammalatosi all’età di un mese, la madre fece voto di fargli vestire il saio francescano per un anno in cambio del suo risanamento; guarito, all’età di dodici anni entrò nel convento di San Marco Argentano, dove rimase un anno adempiendo al voto. Francesco inizia quindi un lungo pellegrinaggio che lo porta a visitare Roma, Assisi, Montecassino e l’eremo di Monteluco. Tornato a Paola visse come eremita, poi si ritirò in un bosco e rimase isolato per cinque anni. Formò una piccola comunità di eremiti ed impose loro uno stile di vita rigidissimo, fatto di digiuni e penitenza. Nel 1435 iniziò a costruire delle celle; altri eremi sorsero presto a Paterno Calabro (1444), Spezzano Grande (1453), Corigliano Calabro (1458) e nel 1452 Paola . Guadagnatosi la fama di grande taumaturgo, Francesco fu chiamato alla corte del re di Francia Luigi XI, che era stato colto da un colpo apoplettico. Quello di Francesco di Paola si evolse così da ordine eremitico a ordine penitenziale e di riforma. Francesco elaborò una nuova regola in tredici capitoli, basata su quella francescana ma con forti elementi benedettini e agostiniani, che fu approvata da papa Alessandro VI con la bolla Meritis religiosae vitae del 26 febbraio 1493. Ai tre voti comuni a tutti i religiosi (povertà, obbedienza, castità), Francesco aggiunse quello solenne di vita quaresimale perfetta e perpetua, che imponeva la totale astinenza dalla carne e dai suoi derivati (latte, uova, formaggio) salvo che in caso di malattia.  La regola fu definitivamente e solennemente sancita da papa Giulio II il 28 luglio 1506. Con essa furono approvati anche il secondo e il terz’ordine dei minimi.

L’Ordine dei frati minori è un istituto religioso maschile di diritto pontificio. I frati di questo ordine mendicante, detti francescani, pospongono al loro nome la sigla O.F.M. Fu creato da Francesco nato ad Assisi nel 1182 dal ricco mercante Pietro di Bernardone e da Giovanna, di origine provenzale. Trascorse una giovinezza mondana, partecipando alla guerra tra Assisi e Perugia: prendendo parte alla spedizione delle truppe pontificie contro Gualtiero di Brienne. Mentre si recava in Puglia, cadde malato e durante la convalescenza ebbe l’ispirazione di tornare ad Assisi per consacrarsi alla preghiera, alla penitenza e alle opere di misericordia.

Superò gli ostacoli del padre restituendogli, dinanzi al vescovo di Assisi, anche le proprie vesti e visse per alcuni anni come eremita, restaurando le chiese di San Damiano, San Pietro e Santa Maria degli Angeli detta della Porziuncola. Per la festa di San Mattia del 1208, udì il Vangelo sulla missione degli apostoli che lo ispirò ad abbandonare la rigida pratica dell’ascetismo eremitico e a dedicarsi alla diffusione di un messaggio di purezza evangelica attraverso l’esempio di una comunità di discepoli viventi in povertà. Cominciò a predicare raccogliendo i primi discepoli, come Bernardo di Quintavalle, Pietro Cattani ed Egidio d’Assisi. Morì a Santa Maria degli Angeli nel 1226. L’ideale di Francesco e dei suoi compagni era quello dell’imitazione degli apostoli, di “seguire nudi il Cristo nudo” mediante la predicazione itinerante del messaggio evangelico. Il loro annuncio era incentrato sulla povertà vista come essenza della vita evangelica. La predicazione di Francesco e dei suoi compagni trovava sintesi nel motto “pace e bene” e nell’invito al rinnovamento spirituale, alla conversione e alla penitenza.

Francesco e i suoi compagni scelsero di affidarsi alla provvidenza e di mantenersi mediante il lavoro manuale e la questua; per i primi frati, vivere secondo il Vangelo significava accettare la precarietà economica e condividere la condizione degli ultimi (lebbrosi e vagabondi).

Francesco e i suoi seguaci si contraddistinsero per la totale fedeltà alla Chiesa.

L’Ordine dei Frati Minori Cappuccini è uno dei tre ordini mendicanti maschili di diritto pontificio che oggi costituiscono la famiglia francescana. Nacque intorno al 1525, quando il frate  Matteo da Bascio, si convinse che lo stile di vita condotto dai francescani del suo tempo non era quello che San Francesco aveva immaginato. Desiderava ritornare allo stile di vita originario in solitudine e penitenza praticato dal fondatore. I frati si contraddistinguono dai Minori anche nell’abito. Il saio infatti presenta il cappuccio piccolo rispetto al saio dei Minori.

Chiudiamo con Antonio da Padova o Antonio da Lisbona 1195/1231. Religioso e presbitero appartente all’ordine francescano dei Frati Minori ,proclamato Santo da Papa Gregorio IX nel 1232 e dichiarato dottore della Chiesa nel 1946. Dal 1210 è Canonico regolare a Coimbra ; dal 1220 diviene frate francescano .Nel 1221 si recò al Capitolo Generale ad Assisi dove vide e ascoltò di persona san Francesco d’assisi .Antonio fu incaricato dell’insegnamento della teologia e inviato dallo stesso san Francesco a contrastare gli eretici in Francia. Fu poi trasferito a Bologna e poi a Padova. Morì all’età di 36 anni. Rapidamente canonizzato (in meno di un anno) il suo culto è fra i più diffusi . Nel 1219 Francesco d’Assisi mandò alcuni frati in Marocco volendo convertire i musulmani dell’Africa. I membri della spedizione erano Berardo, Ottone, Pietro, Accursio e Adiuto, che transitarono a Coimbra e fecero una forte impressione su Fernando. Giunti in Africa, i cinque furono decapitati e i loro corpi furono riportati a Coimbra pochi mesi dopo. Antonio riferì in seguito che il martirio di questi fratelli francescani costituì per lui la spinta decisiva all’ingresso nell’ordine del santo d’Assisi, nel settembre 1220. Decise di cambiare il suo nome di battesimo: da Fernando in Antonio, in onore di Sant’Antonio Abate a cui era dedicato il romitorio di Coimbra dove vivevano i primi francescani portoghesi. Nell’autunno del 1220 s’imbarcò alla volta del Marocco. In Africa si ammalò e dovette rientrare a Coimbra assieme ad un confratello. La nave si imbatté in una tempesta e fu spinta sulle coste della Sicilia orientale, naufragando tra Tusa. Proseguito a piedi il cammino assieme a Filippino, proseguì verso capo Milazzo. Soccorsi dai pescatori, i due vennero portati convento francescano di Milazzo. Qui i due frati furono informati che a maggio, in occasione della Pentecoste, Francesco d’Assisi aveva radunato tutti i suoi frati per il Capitolo Generale. Nella primavera del 1221 Antonio, con i frati di Messina, cominciò a risalire l’Italia a piedi ,la destinazione era Assisi . Nel risalire l’Italia attraversò la Calabria e fece sosta a Nicastro. Da qui il culto per Sant’Antonio Frate Francescano Minore. La Bellissima Statua veste l’abito cappuccino su specifica autorizzazione .

Giampiero Scarpino


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