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9 maggio 2023

BLOG-le firme di Reportage

TRAMONTI BLOG. «La Terra Santa, Gioacchino, Francesco e il Beato Alvaro» di Giampiero Scarpino


Gioacchino da Fiore e i Francescani, questo l’argomento di un articolo di  Rosanna Furfaro (Avi news – Perugia, 20 ott 2017), sviluppato a seguito dell’incontro studio ‘Gioacchino da Fiore e i Francescani’, voluto dall’Associazione Amici della Calabria e dell’Umbria per approfondire la conoscenza del monaco cistercense ed esegeta calabrese, vissuto tra il 1145 (circa) e il 1202, e le connessioni tra la sua figura e l’Ordine dei frati minori istituito da San Francesco d’Assisi. L’incontro ospitava il Centro internazionale di Studi Gioachimiti di San Giovanni in Fiore e si avvaleva della collaborazione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria.

Ero presenti allora Pietro Abbritti, presidente Amcu, la professoressa Maria Duranti Gentile, dell’Università degli studi di Perugia, Salvatore Angelo Oliverio, presidente onorario del Centro Internazionale di Studi Gioachimiti che si era soffermato su ‘Il modello trinitario di Gioacchino da Fiore nell’uomo e nella storia’ mentre il professore Gian Luca Potestà, docente di Storia del Cristianesimo all’Università Cattolica di Milano, argomentò su ‘I frati minori ed il profeta del ‘nuovo ordine’’.

Dall’incontro è emersa la figura di “Gioacchino da Fiore, personaggio importante dal punto di vista della filosofia teologica. Gioacchino è un protagonista della civiltà europea e non solo”. Il suo è un pensiero che è andato oltre il Medioevo e ha avuto carattere profetico . Dante Alighieri lo definisce ‘il calavrese di spirito profetico dotato’; James Joyce ne trae ispirazione per alcune sue opere e  Barack Obama per ben tre volte, durante la sua campagna elettorale, lo cita chiamandolo ‘maestro della civiltà contemporanea’ e ‘ispiratore di un mondo più giusto’.

Dalle testimonianze calabresi è emersa la “La tridimensionalità della natura divina che si proietta in una tridimensionalità della natura umana e quindi la spiritualità dell’uomo in tre dimensioni appropriate: la prima, il Padre attraverso l’agire; la seconda, il Figlio attraverso la scienza, la conoscenza, il logos; la terza, lo Spirito Santo mediante la gratuità, il disinteresse, il dono dell’azione che si compie. Gioacchino ha lasciato in eredità un messaggio: “entrare in relazione con gli altri, nella politica attraverso la diplomazia, nell’amicizia, nello sport. Ed ha insegnato che l’uomo non è padrone della storia perché l’uomo produce l’evento ma è solo Dio che guida nella sua complessità e nella sua durata il mutamento. Lo aveva scritto anche San Paolo (2 Corinzi 4 .7):  “Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che questa potenza straordinaria viene da Dio e non da noi”.

Dall’incontro emerse che non ci fu alcun rapporto tra Francesco d’Assisi in persona (1182/1226) e Gioacchino (1130 circa/1202 ). L’Ordine dei Frati Minori creato da Francesco, subito dopo la morte di Francesco si impadronisce del messaggio ”Gioacchiniano” riferendolo a se. Gioacchino aveva profetizzato, infatti, l’avvento di due nuovi Ordini che avrebbero efficacemente contrastato l’Anticristo per preparare i tempi finali della felicità e della pace. Gioacchino non pensava ai Francescani ed ai Domenicani. I Francescani, ispirati dal coraggio del Crocefisso di San Damiano hanno eletto Gioacchino profeta dell’Ordine dei Frati Minori. Gli studi in tal senso vanno avanti nel ricercare la Verità.

Gioacchino da Fiore , figlio di notaio andò in Terrasanta, al ritorno entrò nell’ordine cistercense, all’Abbazia di Santa Maria  Sambucina. Ritiratosi in meditazione in Sila, raccolse intorno a sé dei seguaci con i quali costruì l’eremo di San Giovanni in Fiore e costituì l’ordine florense, approvato da Celestino III (bolla del 1196). Francesco di Assisi, figlio di un ricco commerciante di stoffe, nel luglio del 1219, su una nave che trasportava i soldati per la quinta crociata, raggiunse la capitale San Giovanni d’Acri. Saladino aveva riconquistato Gerusalemme e gli altri Luoghi Santi. Andava con frate Elia fra i musulmani per affermare che Gesù, sulla croce, ci ha resi fratelli. Il  24 febbraio 1209 aveva fondato l’Ordine dei Frati Minori .Nel 1217 creò l’Ordine della Custodia di Terra Santa e nel 1342 Papa Clemente VI riconobbe ai frati il diritto di rappresentare la Chiesa di Roma in Terra Santa custodendone i Luoghi Santi. Il 22 Dicembre 2016 Domenico di Guzman avrebbe creato l’Ordine dei Frati Predicatori “Domenicani”.

Volendo avvicinare Gioacchino e Francesco all’Andalusia con una nuova progettualità Spirituale, il pensiero corre veloce al Beato Alvaro da Cordoba, della nobilissima famiglia Cardona. Vestì l’Abito Domenicano in tenera età. Di ritorno da un pellegrinaggio fatto in Terra Santa, riportò scolpito nel cuore il doloroso cammino del Calvario percorso dal Salvatore. Fondò a Cordoba Convento di S. Domenico Scala Coeli, dove dispose vari oratori che riproducevano la via dolorosa di Gerusalemme. Diede origine alla devozione tanto bella della Via Crucis. Gioacchino, Francesco ed Alvaro hanno trasmesso la Terra Santa in tre luoghi che oggi si stringono la mano.

 


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