«Non c’è stato nulla da fare, restiamo lontani dall’accordo». A fine giornata, dopo una trattativa estenuante sul tema trivelle, alla Lega non resta che prendere atto di quello che i big del Carroccio, che lavorano sul dossier energetico, definiscono un “irrigidimento dei Cinque Stelle incomprensibile”.
Un nulla di fatto, dopo aver cercato l’intesa sulle trivellazioni, su cui pesano le parole del ministro Costa che ha puntato i piedi, facendo sapere che lui non firmerà per il via libera alle perforazioni. Non è bastato, spiegano fonti parlamentari della Lega, proporre una “rivisitazione dei canoni, facendo notare come bisogna innanzi tutto garantire la tenuta delle aziende”. Dallo stallo, ragionano i leghisti si deve uscire.
Tra le possibilità da valutare, a quanto apprende l’AdnKronos quella di stralciare dal dl semplificazione la questione delle trivelle, pensando a un decreto energetico ad hoc, in cui sia possibile fare una sintesi di maggioranza che riesca a tenere insieme le esigenze ambientali e quelle produttive e energetiche. Stralcio che ha chiesto lo stesso Pd in serata, per consentire l’esame del dl semplificazioni che cancella la tassa sul no profit.
Il ministro delle Infrastrutture e trasporti, Danilo Toninelli, intervistato a ‘Stasera Italia’, ha parlato tuttavia di accordo in serata: “Le trivelle direi proprio di no. C’è una proroga, un blocco di 18 mesi, la Lega è d’accordo. Penso che stanotte stessa troviamo una soluzione, come sempre si fa sintesi, accordo”. (Fonte AdnKronos)