di Lucia De Cicco
Achille Lauro a Cosenza per il concerto di fine anno, voluto fortemente dal sindaco Franz Caruso, ha fatto impazzire l’immensa folla di fan, alcuni precedentemente già appollaiati fin dal pomeriggio del 31 in piazza dei Bruzi per le prove del cantante italiano.
Trapper romano, Achille De Marinis, in arte Achille Lauro come il noto armatore, che finalmente raccoglie grandi consensi di pubblico e di critica dal suo ultimo singolo “Amore disperato”. Disco di platino e che ha rilanciato in un nuovo modo l’immagine dell’artista E’ infatti proprio Amore disperato cantata a squarciagola in piazza dalle numerosissime persone intervenute per la notte di San Silvestro che ha appassionato anche i più scettici, in un’onda davvero coinvolgente dal bambino di 10 anni alla signora di 70
I brani scelti oltre i più noti degli esordi e attuali, con un live dedicato al tempo dagli anni 20 ai nostri giorni, hanno spaziato dall’urban al punk rock, fino alle sue notissime e favolose ballate e ancora trap. Che dire un personaggio che non è statico sempre in trasformazione.
Una conferenza stampa blindatissima, che però non ha impedito ai più appassionati di sapere l’ora e la porta da dove sarebbe arrivato il cantante per salutare Sindaco e assessori, di fatti alla fine chi voleva davvero esserci è riuscito ad avvicinarlo, ascoltarlo e guardare la passerella delle tante foto di gruppo fatte con dipendenti, consiglieri e assessori. Elargire riconoscimenti e vedere il trapper autografare il grande poster del suo arrivo a Cosenza, poggiato su un tavolo tutto in vetro, nella sala consiliare del comune, circondato da sorrisi riprese video anche dei più scettici? Insomma, Lauro è un gran signore in grado di conquistare davvero tutti.
Achille Lauro è arrivato nella serata del 31 nel suo van dalla porta posteriore del Comune di Cosenza, scortato dall’agenzia che lo promuove, e che in tutti i modi cerca di salvaguardarlo da foto e domande dei suoi fan, dicono per una maggiore sicurezza dell’artista (sic!) Ma lui, elegante come sempre e con le donne, soprattutto, afferrava telefoni per regalare selfie e abbracci, coccole vere alle sue fan più accanite. Io stessa ho avuto il privilegio “mi ha detto: stai tranquilla dammi il telefono che la foto la scatto io e si fammi pure la tua domanda ”. Sì, perché si può solo essere molto emozionati davanti a personaggi così trasformisti e che però regalano gentilezza e “fiori” e non solo a zia Mara Venier.
Sale sul palco con un “Buon anno signori”, outfit glam in camicia bianca di seta e abito gilet nero con postura elegante e ben strutturata in gesti d’apertura e gentili falcate da vero principe inglese. Cammina sul palco invitando a cantare i suoi magnifici brani settore per settore e: ”Signori questo è il 1969, le regole, cellulari tutti in tasca”. Abbracciando e baciando sulla guancia, questa volta, il suo producer e chitarrista Boss Dons. Quest’ultimo in un corpo scultoreo ha incantato in bilico sul ciglio più estremo del palco con i suoi passaggi di assolo e a volte con il batterista quei fotografi che con tanto di zoom non potevano che ribadire nella bellezza di un’immagine la sua bravura artistica. Un pensiero nei brani, di un ragazzo De Marinis, con la voglia sempre rivolta agli ultimi con l’incitamento a essere sempre strong, come lui, e che lo ha consacrato oramai alla storia della musica internazionale. Brani iconici come 1920, Come fosse domenica tra le prime ad alzare il livello dell’adrenalina, Maleducata, Me ne frego in finale di nottata.
Lascia il palco, preannunciandolo alla folla, che vorrebbe ancora trattenerlo, in elegante cappotto nero e con un gesto come di battere di ali di farfalla si dilegua nella mattinata del nuovo anno, dalle scalette posteriori del palco verso altra destinazione. Buon 2025 splendido Achille Lauro, quando la classe non si compra e signori si nasce.
P.S. I miei ringraziamenti ad Annamaria Persico e Filomena FiloDesi
