A spiegare all’Adnkronos l’enorme mole di lavoro dei tecnici del Soccorso Alpino è Sergio Ferrari, presidente regionale soccorso alpino Emilia Romagna: “Le operazioni sono iniziate mercoledì sera su richiesta del 118 della Romagna e della protezione civile regionale. Abbiamo interessato la struttura nazionale che si è interfacciata col dipartimento di protezione civile per far intervenire squadre specializzate in ambiente acquatico e alluvionale nei territori di Cesena, Forlì e Ravenna. Altre squadre sono intervenute nella zona di pianura, inviate dal dipartimento nazionale di protezione civile provenienti dalla Sicilia, dalla Calabria, dal Lazio, dall’Abruzzo, dall’Umbria, dal Veneto e dal Piemonte operando a vario titolo con equipaggi, materiali, automobili, canotti, gommoni per effettuare le evacuazioni delle persone”.
“La situazione più difficile in assoluto in ambito urbano – racconta – è stata quella di Forlì, in cui l’acqua era più alta e le persone erano in difficoltà. E poi molto serie le situazioni a Cesena, in cui le squadre hanno operato accompagnate dai nostri medici specializzati in un ambiente alluvionale caratterizzato da forti correnti. Sicuramente questa emergenza non ha riguardato solo la pianura, ma l’intero Appennino romagnolo e bolognese. La situazione era critica in pianura e, forse anche peggiore, in ambito montano”. (di Silvia Mancinelli)