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1 luglio 2024

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BENVENUTO LUGLIO: la Calabria e il mese dell’estate in festa


Luglio è il settimo mese dell’anno secondo il calendario gregoriano, conta 31 giorni e si colloca nella seconda metà dell’anno civile. E’ il secondo mese dell’estate nell’emisfero boreale e dell’inverno nell’emisfero australe e il suo nome deriva da Giulio Cesare, nato attorno al 12 o il 13 luglio. Nel precedente calendario romano di Romolo, luglio era il quinto mese e aveva il nome di Quintile (quintilis), nome latino del numero cinque, venne poi cambiato in Julius per ordine di Marco Antonio.

In Calabria un tempo luglio veniva chiamato Giugnetto ma non perchè fosse un “piccolo giugno”, bensì si traeva il nome dal francese juillet o dal normanno juignet. Così si spiegano gli antichi proverbi contadini calabresi: Giugnettu caddia spaddhi e pettu, luglio dunque mese di grande caldo e giugnettu nenti corpettu, ove bisogna togliere il corpetto e il gilè di lana o di fustagno che difendeva gli uomini dai rigori del clima.

Luglio è il mese in cui l’estate si manifesta in maniera prorompente ed è dalla notte dei tempi considerata in festa, in latino “aestas”, dal verbo “aestare”che significa “avvampare”. Sono i giorni in cui tutti i frutti della terra maturano, compreso il grano che viene mietuto all’inizio della stagione e da sempre si celebra il trionfo della natura e dei suoi doni generosi con feste di ringraziamento impregnate di sacralità.

In molte popolazioni anticamente vigeva la credenza che nel raccolto si manifestasse una forza sacra che era chiamata il Vecchio dagli Arabi, dai Serbi e dai Russi, dalle popolazioni germaniche e quelle dell’Inghilterra era definita Madre della Spiga mentre gli antichi Romani dedicavano i loro riti del grano a Mitra, il Sole. In genere si pensava che lo spirito del grano si nascondesse negli ultimi covoni fino ad una nuova trasformazione e per questo si compivano sacrifici di animali, che poi venivano cucinati e mangiati da tutta la comunità, esattamente come nei classici banchetti di tradizione contadina in uso alla fine della mietitura o di altri lavori nei campi.

Anche la corrida in Spagna conserva il ricordo di Mitra nel sacrificio del toro. Prima dell’avvento del cristianesimo, l’uccisione del toro era seguita da una sorta di “banchetto eucaristico”con la carne della bestia, chiamato “comida comunitaria de la victima sacrificada”. Dalla cristianizzazione della Spagna in poi, la prima corrida della stagione si svolge nella domenica di Resurrezione, facendo quasi coincidere la Crocifissione con lo smembramento della vittima arcaica, e quindi con la creazione del mondo nuovo. Ritroviamo queste antiche usanze anche nei nostri riti pasquali: Cristo viene identificato con la spiga, che muore per rigenerarsi, e perciò viene posta nelle cappelle adibite a sepolcro.

A luglio si svolgevano anche, sempre per festeggiare i ricchi doni della natura, i rituali agricoli con preghiere, offerte e banchetti comunitari, dedicati alla Grande Madre: Demetra magnogrecaCerere romana, Cibele del medioriente, Iside egizia.

Queste feste pian piano si trasformarono, con l’avvento del cristianesimo, nelle varie feste dedicate alla Madonna, in particolare nella celebrazione della Madonna del Carmine, che cade proprio il 16 luglio. A questo proposito il termine latino “carmelus” proviene dall’ebraico “karmel” che significa proprio giardino, ricco di fiori e frutti, oltre ad essere il monte della Palestina dove la Vergine apparve nel 1216 ad un frate.

Da ciò giunge a noi la rinomata festa a noi tanto cara della Madonna del Carmelo, chiamata anche Madonna del Giardino, che viene rappresentata iconograficamente tra frutti e fiori, ed è una celebrazione religiosa molto sentita in Calabria e in tutto il Meridione. Strettamente legata a questo giorno è la “festa dei noantri” a Roma, che si svolge tradizionalmente nel quartiere Trastevere, e si apre e si chiude con la processione della Madonna per le vie caratteristiche del quartiere.

Alla tradizione della Madonna del Carmelo, la più antica in assoluto, si sono aggiunte via via nel mese di luglio altre celebrazioni religiose, dalla Madonna delle Grazie alla Maddalena e a tanti santi e sante, che animano le strade e le piazze dei nostri borghi in un clima di festa e condivisione, esattamente come i contadini di un tempo.

Annamaria Persico (articolo già pubblicato il 1° luglio 2020 su Reportage) 

 


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