Il Signore ci ha donato i Santi affinché ne possiamo imitare l’esempio e perseverare in ciò che loro hanno ideato, creato e portato avanti in vita. Il testimone, con la luce del Signore, è passato a noi che istruiti nell’educazione in un mix di nonni, genitori e Vangelo, facendo una sintesi, ci rendiamo conto che la strada che ci mostra don Bosco e, prima di lui, San Filippo Neri ed ancora prima Gesù, il Maestro per eccellenza, è quella giusta.

31 gennaio 2025
BLOG. «Don Bosco oggi: una ‘garanzia’ nell’educare i giovani» di Giampiero Scarpino
Per poter perseverare in questo cammino devi conoscere ed amare le figure ora citate . Non è facile direte voi ? La parabola dell’obolo della vedova che da quello che può abbraccia quella dei talenti ,dove il dono che Gesù ci ha fatto dobbiamo far di che possa fruttare . La povertà ed il sapere, il cuore ed il desiderio di voler conoscere vita opere e miracoli di questi “pazzi Santi Educatori” che chiedono da lassù manovalanza ogni giorno. Loro ci hanno insegnato e fatti innamorare; noi ci siamo messi in ascolto, abbiamo studiato, abbiamo imparato ed eccoci qui ad “emulare” don Bosco. Non siamo certamente degni, non siamo diventati preti o suore, non apparteniamo alla famiglia salesiana ma ci crediamo e, siccome c’è bisogno, alla chiamata educativa rispondiamo Si.
Partendo dalla vita quotidiana e dall’amore oggi don Bosco è più vivo che mai. Un catechista dovrebbe sapere su Don Bosco e sui suoi metodi educativi: l’occhio che gira, l’orecchio che ascolta, il sistema preventivo basato sulla ragione. L’oratorio nasce già nelle aule del catechismo. Si può fare oratorio anche in pochi metri quadri. L’oratorio diventa fondamentale nell’ultimo anno di Cresima dove il giovane con l’aiuto del Catechista fa le sue prime scelte di vita. E poi il cortile e tutte le attività connesse, recupero scolastico giornalino, sport , danza, ballo, musica, cinema, teatro, arti e mestieri, etc. Negli oratori nascono campioni di vita e campioni di sport. Aver ideato e diretto un Oratorio per tanti anni fa si che si resta Oratoriani anche da adulto e da “nonno” . Importante la formazione degli animatori in primis ; dedizione ed amore sono le basi. Un animatore diventerà formatore di animatori e la famiglia oratoriana crescerà. Ed allora oggi facciamo festa con don Bosco, portiamo con noi i suoi pilastri, Suor Maria Mazzarello, Mamma Margherita, don Rua ed il giovane Domenico Savio. In oratorio ci si confronta sempre con gli altri educatori ed i giovani. Oratorio è una passione, una festa che non finirà mai.
Giampiero Scarpino